Google ha presentato una denuncia al tribunale di New York contro due sviluppatori cinesi che hanno pubblicato sul Play Store numerose app usate per truffare gli utenti. Le ignare vittime sono state aggirate con la promessa di facili guadagni tramite investimenti in criptovalute.
Schema pig butchering
Google scrive nella denuncia che i due truffatori e i loro associati hanno pubblicato sul Play Store 87 app fraudolente che sono state scaricate da oltre 100.000 utenti dal 2019. L’azienda di Mountain View stima che alcune vittime hanno perso decine di migliaia di dollari. Tutte le app sono state rimosse dallo store.
La truffa prevede innanzitutto la pubblicazione sul Google Play Store di app per exchange di criptovalute e investimenti che sembrano legittime. I truffatori hanno usato tre metodi per aggirare le vittime. Il primo è noto come pig butchering.
Usando Google Voice hanno inviato messaggi esca del tipo “Sono Sophia, ti ricordi di me?” oppure “Mi manchi sempre, come stanno i tuoi genitori Mike?“. Se la vittima risponde, i truffatori cercano di stabilire una relazione amichevole o romantica. Successivamente consigliano di usare WhatsApp per ricevere informazioni su investimenti da effettuare tramite le app. Ovviamente i soldi spariscono nel nulla.
Un secondo metodo prevede la promozione degli investimenti mediante video su YouTube. Infine, i truffatori promettono alle vittime una percentuale sulle somme investite da altri utenti tramite un programma di affiliazione. In alcuni casi è possibile prelevare piccole somme. Per somme maggiori è invece necessario aggiungere altri soldi per coprire commissioni e tasse.
Google ha accusato i truffatori di violazione dei termini dei suoi servizi e del Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act. L’azienda californiana ha chiesto un’ingiunzione permanente e il risarcimento dei danni (non quantificati nella denuncia).