Mountain View (USA) – Non può passare l’idea che sia possibile frodare il sistema di advertising pay-per-click messo in piedi da Google, ne va della reputazione e delle casse dello stesso Google. Ed è per questo che la net company più celebre ha deciso di denunciare per frode i gestori del sito “Auctions Expert International”.
Secondo Google , infatti, questi avrebbero realizzato quello spazio web al solo scopo di sottoscrivere un accordo commerciale con Google e poi abusarne, provocando danni allo stesso Google e ai suoi clienti.
In particolare, come noto, Google consente di inserire sulle proprie pagine i link testuali dei propri inserzionisti: ogni volta che questi vengono cliccati dagli utenti, un piccolo compenso versato dagli inserzionisti viene condiviso tra Google e il sito che ospita i link. Proprio su questo, secondo Google, puntavano quelli di Auctions Expert che, cliccando a ripetizione sui link ospitati dal proprio sito, cercavano di accumulare una piccola fortuna.
La decisione di Google di attivare un’azione legale contro i gestori di quel sito non è una scelta. E’ per Google infatti di fondamentale importanza ribadire la bontà del proprio sistema di advertising, che è stato prima capace di rivoluzionare la pubblicità in rete e poi di moltiplicare di molte volte il valore dell’azienda negli ultimi due anni.
Nella denuncia, Google spiega infatti di “lavorare per assicurarsi che ogni click generato sia di un utente effettivamente interessato all’accesso al sito che viene pubblicizzato. L’azienda ha abusato del servizio generando click artificialmente e/o fraudolentemente”. “Questi click – si legge – non hanno valore per gli inserzionisti ma hanno generato un reddito significativo ma abusivo” per i partner scorretti di Google.
Da sempre è un problema per Google tenere a bada le frodi nel pay-per-click. Oltre a casi come questo, infatti, vi possono essere quelli di imprenditori o webmaster che si recano sui siti della concorrenza e cliccano tutti gli annunci per screditare il sito rivale, oppure possono essere utilizzati sofisticati software capaci di nascondere l’attività truffaldina. Anzi, proprio quest’ultima ipotesi si è già verificata nei mesi scorsi, quando è stato individuato e denunciato uno sviluppatore che voleva ricattare Google promettendo, se non avesse ricevuto 150mila dollari, di diffondere il proprio software truffaldino.
Contro tutto questo Google nelle scorse ore ha ribadito che la denuncia contro Auctions Expert “dimostra il successo del nostro sistema antifrode” e che “seguiremo le vie legali quando necessario”. Secondo Google “abbiamo una sofisticata tecnologia che individua ed elimina le frodi”.