Google ha perso l’appello contro la sanzione inflitta dalla Commissione europea nel 2017 per aver favorito il suo servizio di acquisto comparativo, oggi noto come Google Shopping. Secondo il Tribunale dell’Unione europea, l’azienda di Mountain View dovrà quindi pagare 2,42 miliardi di euro. È possibile comunque presentare un secondo appello alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Multa di 2,42 miliardi per Google Shopping
La Commissione europea aveva imposto la multa da 2,42 miliardi di euro per la violazione delle norme antitrust. Google ha abusato della sua posizione dominante nel settore della ricerca per dare un vantaggio competitivo al suo servizio di comparazione. In pratica, quando un utente cerca un prodotto, nella parte superiore dei risultati vengono mostrati i prezzi di Google Shopping. L’azienda di Mountain View ha inoltre modificato l’algoritmo, in modo da penalizzare i servizi concorrenti (non vengono visualizzati nella prima pagina).
L’appello presentato da Google è stato ora rigettato dal Tribunale dell’Unione europea. I giudici hanno accertato il comportamento anticoncorrenziale, in quanto l’azienda di Mountain View ha favorito il suo servizio attraverso un migliore posizionamento nei risultati delle ricerche. Il Tribunale ha inoltre confermato che, a causa della penalizzazione, i servizi concorrenti hanno subito una netta diminuzione del traffico (il 95% degli utenti clicca sui risultati mostrati in prima pagina).
La decisione del Tribunale potrebbe essere presa come riferimento per altri casi simili. Google può tuttavia presentare un secondo appello alla Corte di Giustizia europea. Per la sentenza definitiva si dovranno attendere diversi anni (la denuncia iniziale risale al 2009).