Sotto la guida del CEO che ora le controlla entrambe, Google e la parent company Alphabet diventeranno ancora più grandi. O almeno proveranno a farlo. È quanto annuncia oggi il colosso di Mountain View svelando un piano di espansione che entro il 2020 lo porterà a investire oltre dieci miliardi di dollari nella realizzazione di nuovi uffici e data center collocati in tutti gli Stati Uniti.
Nuovo piano di espansione per Google negli Stati Uniti
Come si può vedere dall’animazione allegata qui sotto (in giallo gli uffici, in blu i data center) a livello geografico andranno a collocarsi prevalentemente nella parte orientale del paese. Saranno in totale 11 i territori interessati, dove bigG è già presente e operativa: Colorado, Georgia, Massachusetts, Nebraska, New York, Oklahoma, Ohio, Pennsylvania, Texas, Washington e California. L’impegno segue quello da altri 13 miliardi di dollari già messo sul piatto lo scorso anno che insieme alle spese destinate a ricerca e sviluppo, come ricorda Sundar Pichai nel suo intervento, ha fatto del gruppo il più grande investitore USA (secondo un report del Progressive Policy Institute) nel 2019.
Questi investimenti creeranno migliaia di posti di lavoro inclusi ruoli interni a Google, impieghi per la costruzione dei data center e nell’ambito delle infrastrutture per le energie rinnovabili, senza dimenticare le opportunità per le comunità e i business locali che operano nelle vicinanze.
I data center serviranno per meglio erogare i servizi proposti, a partire da quelli legati al cloud. Tutto questo con un occhio di riguardo all’impatto sulle comunità locali e con un’attenzione particolare alle modalità di approvvigionamento dell’energia: Google, così come altri giganti del mondo hi-tech, ha già scelto di puntare con decisione sulle fonti rinnovabili nel nome della sostenibilità.