Centinaia di dipendenti Google (almeno 600) hanno sottoscritto e condiviso un manifesto che esprime opposizione all’obbligo di sottoporsi al vaccino per non essere sollevati o sospesi dal proprio incarico, come chiesto dall’amministrazione Biden a tutte le realtà statunitensi con più di 100 collaboratori, non oltre il 4 gennaio 2022.
Il manifesto dei dipendenti Google contro l’obbligo vaccinale
Per conto suo, il gruppo di Mountain View ha ordinato alla propria forza lavoro (più di 150.000 persone) di caricare lo status vaccinale su un sistema interno, entro il 3 dicembre, chiarendo inoltre se si intende tornare in ufficio o continuare a rimanere operativi da remoto in smart working. Coloro impegnati direttamente o indirettamente su progetti che interessano contratti governativi sono chiamati a rispettare l’obbligo anche se connessi da casa.
Il manifesto in questione ha come obiettivo quello di forzare bigG a rivedere i termini dell’imposizione, suggerendo al tempo stesso coloro non vaccinati a non venir meno alla propria convinzione, anzitutto per una questione di principio.
I piani di Google per il rientro in ufficio sono noti (e rivisti più volte nel corso della pandemia): si partirà il 10 gennaio 2022 con l’adozione di una formula ibrida, tre giorni alla scrivania al fianco dei colleghi e due invece da casa. Ad ogni modo, nonostante il dissenso, la posizione del gruppo non cambia, come sottolineato nella dichiarazione attribuita a un portavoce condivisa da CNBC.
Come abbiamo ribadito a tutti i nostri dipendenti e all’autore di questo documento, i nostri requisiti legati alla vaccinazione rappresentano uno dei metodi più importanti per mantenere la nostra forza lavoro al sicuro e i nostri servizi operativi. Sosteniamo fermamente la nostro policy in merito.