Chi apre oggi la homepage di Google non si trova di fronte al solito logo del motore di ricerca, ma a un doodle interattivo dedicato al genio di Bach, messo online in occasione dell’anniversario della nascita. Non si tratta di una semplice animazione, bensì di un vero e proprio editor attraverso il quale dar vita a un componimento, indicando alcune note sul pentagramma e lasciando che siano poi gli algoritmi di intelligenza artificiale a completare l’armonia in modo coerente.
Un Google Doodle con l’IA per Bach
Il sistema di machine learning impiegato è frutto del lavoro svolto in partnership dai team Magenta, Doodle e PAIR del gruppo di Mountain View. Funziona analizzando un archivio contenente 306 composizioni dell’artista tedesco. Per la creazione è stato impiegato un modello chiamato Coconet, che ispirandosi alle quattro voci presenti in ogni corale di Bach genera le tre rimanenti sulla base delle note specificate dall’utente. La possibilità di eseguire il tutto all’interno di un browser è merito di Tensorflow che delega l’esecuzione delle operazioni ai server dei data center.
Di seguito un filmato che riassume il lungo e complesso lavoro che ha portato oggi al debutto del Doodle. Il progetto richiama alla mente quello messo in campo nei mesi scorsi da Huawei, che sempre facendo leva sulle potenzialità dell’IA ha terminato l’Incompiuta di Schubert.
Johann Sebastian Bach è nato nel marzo 1685 e scomparso nel luglio 1750. Considerato uno dei maggiori esponenti del movimento barocco, il suo lavoro ancora oggi influenza musicisti di tutto il mondo, non solo nell’ambito classico: basti pensare alla Bourée dei Jethro Tull (riarrangiamento della suite per liuto n. 1 BWV 996) o al classico A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum (variazioni dell’Aria sulla Quarta Corda e cantata BWV 140), solo per fare due esempi tra i più noti.
Una curiosità: facendo click sull’amplificatore posizionato nell’angolo inferiore destro del Doodle è possibile trasformare la melodia in un pezzo dalle sonorità rock-metal che richiamano alla mente la fine degli anni ’80, con tanto di sintetizzatori.