Google continua a cercare di migliorare e rendere più sicuri i suoi veicoli in grado di fare a meno di un pilota umano. D’altra parte sembra evidente che siano ancora molti gli sforzi da fare per coinvincere le autorità ad accettarle le auto driverless ed integrarle nel contesto delle regole dell’attuale codice della strada.
L’ultimo spunto a Mountain View per rimettere mano alla sua tecnologia è legato al piccolo incidente con un autobus avuto da uno dei suoi veicoli senza pilota nelle scorse settimane.
Il mini-incidente, avvenuto a velocità veramente ridotte (la Google Car stava svoltando a 2 miglia all’ora, l’autobus procedeva a circa 15 miglia orarie) è infatti avvenuto perché il veicolo senza pilota, pur avendo individuato l’autobus in arrivo, aveva calcolato che si sarebbe fermato o avrebbe rallentato in modo tale da permettergli di completare la manovra di cambio corsia: come spiega il direttore del progetto delle auto senza pilota Chris Urmson “dal momento che c’era lo spazio per rallentare in tutta sicurezza, l’auto ha dedotto che l’autista dell’autobus l’avrebbe fatto”. Una deduzione che non ha coinciso con la manovra fatta dall’autista dell’autobus.
Un nuovo brevetto , in realtà depositato nel 2014 e concesso a Mountain View lo scorso 8 marzo, fornirà però un “sistema per individuare bus da parte di veicolo autonomi” basato su tecnologie per il riconoscimento di specifiche immagini basate su grandezza e colore dei veicoli e che innescherà un sistema di guida più cauto da parte dell’auto senza pilota.
Inoltre Google sembra pronta anche a semplificare ulteriormente il design delle sue auto senza pilota, eliminando – come spiega Urmson – volante e pedali dei freni.
Se, dunque, dal punto di vista tecnologico lo sviluppo procede, più complicato è trovare una svolta dal punto di vista legale: nonostante l’ apertura delle scorse settimane della US National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), l’amministrazione incaricata negli Stati Uniti della regolamentazione relativa alle strada, il Dipartimento dei Trasporti a stelle e strisce ha ribadito le proprie resistenze nel riconoscere il software di Google come guidatore dei suoi veicoli senza umani al volante.
Claudio Tamburrino