Vittoria legale per Google e la sua crociata anti-monopolio contro il Dipartimento degli Interni (DoI) statunitense: dopo aver denunciato Washington per presunto comportamento anticompetitivo nell’assegnazione delle commesse federali in merito alla gestione dei sistemi di comunicazione per il personale, Mountain View ottiene ora l’apertura del mercato a tutti.
La contesa verteva sulla scelta fatta dal DoI per la fornitura di servizi email e di comunicazione integrata – una fornitura apparentemente focalizzata esclusivamente sui prodotti Microsoft senza possibilità di proposte concorrenti. Google voleva una fetta del lauto contratto statale – email e messaggistica per circa 88mila impiegati federali – e per garantirsi l’opportunità di competere aveva denunciato il DoI.
La causa si è trascinata per vari mesi, con le parti in causa (Google, Microsoft e il DoI) a battagliare sui requisiti necessari all’assegnazione della commessa statale e in particolare sulla certificazione FISMA . Ora, dopo tanto chiacchiericcio, è arrivata la decisione del giudice Susan Braden, un verdetto sostanzialmente a favore delle esigenze di concorrenza espresse da Google.
Il giudice Braden ha stabilito che il DoI accetti la valutazione di offerte concorrenti a quelle di Microsoft, mandando in pensione i criteri sin qui adottati per la scelta obbligata dei servizi SAAS (software-as-a-service) di Redmond in virtù dello sviluppo tecnologico e della presenza di nuovi protagonisti sul mercato. L’essere ammessi alla gara d’appalto, è utile ribadirlo, non garantirà a Google la vittoria della sua offerta.
Alfonso Maruccia