Milano – Tra gli annunci fatti nel corso della Game Developer Conference (GDC) di San Francisco, ci sono anche nuovi formati interattivi per le inserzioni AdWords di Google. Vere e proprie demo di gioco inserite in un annuncio pubblicitario , da mostrare all’interno di un titolo già presente e giocato su uno smartphone oppure online. “Giocare per credere”, potrebbe essere il motto di questo nuovo formato. E Big G snocciola le cifre che questo nuovo tipo di pubblicità potrebbe garantire agli sviluppatori.
Il formato è stato denominato “playables”, letteralmente giocabili: sfrutta le qualità di HTML5 per proporre una versione ridotta del gioco vero e proprio , erogabile a mezzo browser e riproducibile sullo schermo del telefono o su quello del personal computer. I dettagli tecnici sono stati messi a disposizione degli interessati, ma pare che a Mountain View non abbiano lasciato nulla al caso: per fare felici i propri investitori ovvero coloro che comprano lo spazio pubblicitario, così come per migliorare la resa sullo schermo finale, i playbable sono stati sviluppati in modo tale da comprendere in modo esatto se il telefono è impugnato in verticale o orizzontale, e di consueguenza presentare la pubblicità nel modo migliore.
L’idea alla base di questa iniziativa è che sia sempre più difficile scovare il titolo giusto tra la miriade di quanto viene offerto su Play Store : dunque il modo migliore per promuovere il proprio software potrebbe essere quello di mostrarlo in un gioco simile per genere e modalità di interazione, magari sfruttando le pause tra un livello e il successivo, e aumentare dunque la visibilità al di fuori del consueto canale dei sempre più affollati marketplace. Il giro d’affari di questo mercato supererà i 90 miliardi di dollari nel 2020: una torta troppo grossa per lasciarsela scappare.
L’iniziativa di Google comprende anche nuovi meccansimi di “ricompense” nel gioco per chi accetta di visionare le inserzioni, così come nuovi strumenti Analytics di misurazione dell’efficacia della pubblicità anche a livello geografico. Sul piano generale, pare evidente che il meccanismo attuale di promozione con il posizionamento in cima alle liste dei marketplace abbia fatto il suo tempo : troppo affollamento e troppi titoli scadenti complicano la ricerca, mentre “provare per acquistare” potrebbe rivelarsi decisamente più efficace come sistema per aumentare il download del software e dunque il guadagno degli sviluppatori.
Luca Annunziata