Il nuovo brevetto sul behavioural advertising evoluto di Google si chiama Advertising based on environmental conditions , e come lascia facilmente intendere il nome descrive un sistema di tracciamento della vita degli utenti di smartphone, per il bene del business e della pubblicità contestuale, naturalmente.
Qualora Mountain View implementasse la tecnologia descritta nel brevetto su Android, la somministrazione di pubblicità su gadget mobile potrebbe trarre vantaggio dal monitoraggio perenne di fattori esterni alle ricerche web sfruttando i sensori integrati sul dispositivo.
“Un browser web o un motore di ricerca possono ottenere dai sensori informazioni sull’ambiente (es. temperatura, umidità, luce, suono, composizione dell’aria) in cui si trova l’utente – spiega BigG – e i pubblicitari possono specificare che gli ad vanno mostrati agli utenti le cui condizioni ambientali corrispondono a certi criteri”.
In sostanza Google potrebbe riconoscere i rumori di fondo di un concerto di musica classica e “sparare” su schermo i rivenditori autorizzati di violino nei paraggi, identificare il brusio di una qualsiasi manifestazioni sportiva e “consigliare” acquisti connessi a quel particolare sport e fare molto, molto di più .
Microsoft, invece, piuttosto che sulla localizzazione dell’advertising pensa a quanto gli spot possono infastidire i loro bersagli. Per questo ha brevettato un sistema per show televisivi basato sul pagamento nel caso in cui l’utente decidesse di saltare la pubblicità .
Alfonso Maruccia