Per creare un panorama nel quale immergersi attraverso uno schermo non c’è bisogno delle sofisticate fotocamere rotanti montate sulle automobili sguinzagliate da Google per immortalare il mondo: la Grande G offre ora uno strumento per comporre e condividere sprazzi di paesaggi navigabili, da integrare e da fruire nel servizio di mappatura Street View.
Quello che serve è una fotocamera reflex digitale con appositi programmi di fotoritocco, oppure un dispositivo che supporti Android 4.2 Jelly Bean, che già consente di creare quelle che Google ha definito foto sferiche , panoramiche a 360 gradi realizzate combinando singoli scatti. Una volta caricate le panoramiche a mezzo Views attraverso l’interfaccia di Google Maps, è ora possibile comporre a loro volta queste foto panoramiche, per creare uno scenario da esplorare come avviene per Street View.
Google invita i propri utenti a creare una costellazione di foto sferiche posizionandole sulla mappa e collegandole con dei segmenti, per guidare Google alla composizione dello scenario Street View personalizzato e per guidare i fruitori nella navigazione. La composizione è dunque un procedimento a discrezione dell’utente: sarà lui a dare un senso ai percorsi di esplorazione e a scegliere di rendere un percorso coerente con la realtà. Google, a tale proposito, suggerisce di “non collegare foto sferiche che attraversano muri, edifici ecc”.
Il nuovo strumento, suggerisce Mountain View, consentirà di creare paesaggi navigabili da mantenere privati o da integrare in Maps per mettere in mostra le proprie capacità di fotografi, per mostrare alla Rete le meraviglie più recondite del mondo, per offrire uno sguardo coinvolgente che sappia abbracciare un’attività di business. O magari un’attività culturale: Google ha altresì reso disponibili gli strumenti utili a creare delle mostre personalizzate a favore delle istituzioni che intendano allestire uno spazio capace di garantire visibilità e accessibilità online.
Gaia Bottà