Google ha svelato una nuova gamma di montature specifiche per integrare i Glass sui classici occhiali da vista. La Titanium Collection presenta identica elettronica e stesse funzioni del modello originale. cui si aggiungono quattro versioni diverse di montature per rimediare ai vari deficit visivi e tre che montano lenti polarizzate. Una buona notizia, che presenta però un risvolto meno entusiastico: chi vorrà acquistare uno dei modelli al titanio dovrà sborsare 225 dollari in più (150 per il modello polarizzato) oltre al costo dei occhiali di Big G, venduti per ora solo ai partecipanti del programma “Explorer” per 1.499 dollari.
Una soluzione per abbattere il costo extra verrà dal sistema sanitario, perché Google sta stringendo accordi (il primo già concluso con la società di assicurazione VPS) al fine di consentire l’acquisto della versione correttiva a tariffe agevolate. Una mossa strategica rilevante, che Google spera sia sufficiente per allargare il target di riferimento. Nonostante la curiosità resti alta, le prime impressioni di uso rilasciate dai tester sono state tutt’altro che soddisfacenti: a quanto pare i Glass sono scomodi e fin troppo appariscenti, tanto che diverse voci hanno posto l’accento sul lato estetico. Senza contare che sono tuttora irrisolte parecchie questioni legate alla privacy.
Nonostante le grane, quello degli occhiali per la realtà aumentata si prospetta un mercato affollato: ormai numerosi grandi produttori di elettronica se ne stanno interessando, anche se quasi tutti sono in ritardo sui tempi e arriveranno presumibilmente attorno al 2015. L’eccezione è Samsung che, stando a quanto filtra dai media coreani, starebbe lavorando senza soste allo sviluppo dei Galaxy Glass che potrebbero debuttare a settembre nella cornice dell’IFA di Berlino. Un momento non casuale, considerando che l’anno scorso la fiera tedesca bagnò l’esordio del Galaxy Gear, lo smartwatch che si è rivelato troppo acerbo come funzionalità e quindi un flop per le vendite. Quanto agli occhiali, Samsung ha brevettato lo scorso anno un modello indossabile dedicato agli sportivi che potrebbe fungere da base per sviluppare una versione più tecnologicamente avanzata.
Alessio Caprodossi