Il posizionamento come motore di ricerca predefinito, se rappresenta per Mozilla una fonte di introiti importante, non sembra essere sufficiente ai contendenti del search a garantirsi la predilezione degli utenti. Yahoo non intende rinunciare a sfruttare la visibilità su Firefox che si è assicurata con il proprio accordo con Mozilla, e per questo ha cominciato a combattere Google a colpi di messaggi promozionali diretti agli utenti.
Nel 2014 è venuta meno la storica partnership che vincolava Mozilla a Google e che posizionava il motore di Mountain View come strumento predefinito per le ricerche su Firefox: a partire dal rilascio della versione 34 del browser, per il mercato statunitense il Panda Rosso ha iniziato a proporre i servizi di Yahoo.
Nonostante Firefox rappresenti sul mercato nordamericano meno del 20 per cento del settore dei browser, Google nello scorrere dei mesi ha percepito un sensibile calo di traffico, che ha cercato di tamponare con proposte sempre più invadenti mostrate sulla SERP e sulle pagine dei propri servizi: si tratta di inviti volti a riconquistare la prima scelta degli utenti statunitensi, con tanto di istruzioni per ripristinare la Grande G quale search engine predefinito e neutralizzare così l’accordo tra Yahoo e Mozilla.
Yahoo, però, non rimane inerte ad assistere alla lenta riconquista degli utenti da parte di Google : ha scelto di imbracciare le stesse armi. Nonostante l’accordo tra Mozilla e Sunnyvale sia anche di natura economica , sui propri domini in viola pubblicizza ora la preferenza accordata da Firefox ai propri servizi: il testo perentorio del messaggio potrebbe muovere gli utenti a reimpostare Yahoo quale motore di ricerca predefinito.
Mentre negli States la battaglia del search si combatte con la pubblicità, nel resto del mondo si gettano la basi per configurare nuovi equilibri. Contestualmente alla transizione da Google a Yahoo, Mozilla aveva scelto di ospitare Yandex e Baidu quali search predefiniti rispettivamente in Russia e in Cina. Yandex, annuncia ora la Fondazione del Panda Rosso, sarà il motore di ricerca di default anche in Turchia, dove Firefox rappresenta meno del 7 per cento del mercato: scalzerà Google sulla base della “nuova strategia che promuove la scelta degli utenti selezionando come search engine di default i servizi rilevanti presso le diverse nazioni”. Yandex vale solo il 4 per cento del mercato del search turco.
Gaia Bottà