Fu proprio il prototipo di un atteso tablet Honeycomb, mostrato lo scorso dicembre per una manciata di secondi, a svelare l’esistenza del Google Maps mobile (5.0), con la mappatura del territorio che arriva ad estrudere i palazzi dalla cartina per ricostruire la città in modo tridimensionale. Oggi quella stessa visualizzazione 3D viene utilizzata anche dall’applicazione Google Earth , sempre per Android 3.0.
L’affascinante applicazione, che permette di guardare il mondo dall’alto e spostarsi in ogni angolo del pianeta, era già arrivata sul marketplace androide, ma questa nuova versione è stata studiata appositamente per sfruttare i muscoli di Honeycomb, performante versione dell’OS indirizzata esclusivamente ai tablet.
Le migliorie introdotte spaziano dalla maggiore qualità delle texture, alla fluidità del pinch-to-zoom . La possibilità di percorrere le strade con la nota funzione Street View , e quella di visualizzare in 3D gli edifici, aiuta la navigazione a vista. L’immancabile barra delle azioni permette comunque di abilitare e disabilitare elementi grafici e indicatori presenti sul display.
I vari punti d’interesse a portata di touch vengono commentati con dei pop up in sovraimpressione. I contributi fotografici aggiuntivi provengono dal database di Panoramio.com , mentre le informazioni di interesse geografico-turistico arrivano da Wikipedia. Le schede delle attività commerciali sono invece affidata al noto servizio Google Places .
Roberto Pulito