Secondo l’ultimo rapporto di trasparenza di Google, ogni giorno l’azienda si trova a dover affrontare milioni di richieste di rimozione di contenuti ritenuti dagli aventi diritto in violazione della loro proprietà intellettuale.
Si tratta delle richieste sottoposte al motore di ricerca in base al Digital Millennium Copyright Act ( DMCA ), la normativa a stelle e strisce che dal 1998 ha messo a disposizione dei detentori dei diritti una serie di strumenti affinché determinati contenuti non circolino online.
Secondo quanto riferisce ora Mountain View, essa riceve una media di più di 30 milioni di richieste di rimozione ogni mese , relative a circa 50mila domini: solo la scorsa settimana a Google è stato chiesto di rimuovere oltre 8 milioni di risultati dal suo motore di ricerca.
Tra le organizzazioni più attive nel chiedere le rimozioni di contenuti la UK British Phonographic Industry , che solo lo scorso mese ha depositato oltre 6 milioni di richieste e che in totale è già responsabile della cancellazione di circa 93 milioni di link. A seguire vi sono la Recording Industry Association of America (RIAA), Degban, Markmonitor e Fox.
Nonostante questo quotidiano ed inderogabile impegno, Mountain View non ha comunque trascurato l’impegno a migliorare il suo motore di ricerca: solo lo scorso anno , come spiega Amit Singhai con un post su Google+ , il search con la G maiuscola è stato oggetto di 890 miglioramenti.
Cladio Tamburrino