Google ha pubblicato i risultati finanziari del secondo trimestre del 2014. Il 2013 si era concluso con un fatturato di 16,86 miliardi di dollari, cresciuto del 17 per cento rispetto all’anno precedente, ed il 2014 si era aperto con un lieve calo rispetto al periodo delle feste natalizie, legato alla vendita di Motorola e ad una parziale delusione da parte degli analisti di Wall Street nonostante una crescita di 19 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel periodo che si è concluso lo scorso 30 giugno, invece, Mountain View ha registrato un fatturato da circa 16 miliardi, in crescita del 22 per cento rispetto all’anno precedente : superate le aspettative degli osservatori per quanto riguarda il fatturato (parlavano di 15,62 miliardi), ma non per quanto riguarda il guadagno, fermo a 6,08 dollari ad azione rispetto ai 6,25 sperati.
Nell’ultima trimestrale pesa ancora di più il fatturato generato dai siti (69 per cento del totale, quasi 11 miliardi di dollari) che è cresciuto del 23 per cento rispetto al secondo trimestre del 2013, così come è cresciuto rispetto allo stesso periodo di circa il 25 per cento (ma solo del 2 per cento rispetto al quarto precedente) il numero dei click a pagamento. L’altro lato della medaglia è l’aumento del costo di gestione dei datacenter, triplicato rispetto al secondo trimestre 2012 ed arrivato a 2,65 miliardi di dollari.
A livello organizzativo, poi, il trimestre è stato caratterizzato da un avvicendamento al vertice dell’azienda: a lasciare Mountain View è stato Nikesh Arora, storico responsabile delle vendite di Google che ora passa a SoftBank, e che verrà sostituito temporaneamente da Omid Kordestani.
Claudio Tamburrino