Google fa le pulizie di primavera

Google fa le pulizie di primavera

Addio al search dei brevetti e a One Pass. Continua l'operazione di potatura del CEO Larry Page. Tutto quello che non funziona o non è indispensabile va tagliato
Addio al search dei brevetti e a One Pass. Continua l'operazione di potatura del CEO Larry Page. Tutto quello che non funziona o non è indispensabile va tagliato

Google torna a lavorare di forbice sulla sua offerta: si allunga così la lista dei progetti dismessi perché non considerati più interessanti, per razionalizzare i suoi servizi o per semplice mancanza di pubblico.

Una strategia seguita con pervicacia da quando Larry Page ha assunto il ruolo di CEO: Mountain View aveva già annunciato la chiusura di Picnik , Social Graph API , Urchin , Google Message Continuity , Needlebase , l’app per Android Sky Map , Google Labs , Buzz , Code Search , Jaiku , Google Gears , Friend Connect , Bookmarks List e altri servizi minori .

Ad aggiungersi a questi sono ora servizi strategici come One Pass , o che sembravano particolarmente interessanti per Mountain View come Patent Search , oltre a Google Flu Vaccine Finder , Google Related e funzioni specifiche come Google Sync for BlackBerry , la web app mobile per Google Talk, Picasa per Linux, l’album uploader per Mac (così come il plugin per iPhone) ed alcune vecchie API .

Molti di questi servizi avevano un pubblico davvero limitato, altri (come Google Flu Vaccine Finder ) avevano esaurito la loro utilità. Particolarmente rilevante sembra invece la chiusura della piattaforma di pagamento dedicata in particolare ai contenuti degli editori One Pass : a tal proposito Mountain View ha parlato dell’intenzione di lavorare con i propri partner per passare ad altri servizi, tra cui Google Consumer Surveys .

Sempre sul fronte editoria, peraltro, proprio recentemente Mountain View aveva già ridimensionato nelle funzioni il suo progetto Google eBooks: attraverso dei programmi specifici da sottoscrivere con i rivenditori, la piattaforma avrebbe dovuto rappresentare anche un punto di smistamento per gli editori indipendenti che avrebbero potuto usare il suo sistema d’acquisto, ma questo lato del progetto non ha mai preso piede, in particolare per i pochi accordi stipulati con i rivenditori (appena 16) e così Google a deciso di interromperlo.

Diverso il discorso per quanto riguarda Patent Search : non si tratta infatti di un addio ma di una trasformazione che lo porterà ad essere integrato all’interno del motore di ricerca principale di Google.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
23 apr 2012
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