Come ennesima conseguenza dell’acquisizione completata a inizio 2021, Google ha deciso di interrompere la commercializzazione dei prodotti a marchio Fitbit in quasi 30 paesi di tutto il mondo. In Europa, la scelta ha impatto sui territori di Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria.
Fitbit: qual è il destino del brand sotto l’ala di Google?
In precedenza, a livello globale, lo stop alla commercializzazione ha interessato Argentina, Cile, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Ecuador, Filippine, Guatemala, Hong Kong, Malesia, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Porto Rico, Thailandia e Venezuela. Al momento, l’Italia non è interessata dal taglio.
Il motivo della scelta? A spiegarlo è la stessa Google, attraverso una dichiarazione affidata da un portavoce al portale TechCentral, che chiama in causa i dispositivi Pixel: allineare il portfolio hardware per renderlo più coerente alla disponibilità regionale dei Pixel
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Il gruppo continuerà comunque a fornire il supporto tecnico necessario a chi ha già acquistato un prodotto Fitbit, come si legge sulle pagine del sito ufficiale. Insomma, nessun problema per quanto riguarda aggiornamenti o assistenza.
Non venderemo più prodotti Fitbit in alcuni paese, ma non vi preoccupate! Continueremo a supportare voi e i dispositivi che possedete con aggiornamenti software, update di sicurezza, conformità alla garanzia e accesso al servizio clienti.
Vale la pena chiedersi quale sia il destino del brand, fondato nell’ormai lontano 2007 da James Park ed Eric Friedman (inizialmente il nome era Healthy Metrics Research), fin da subito capace di guadagnare una fetta di market share nel settore. La mossa sembra suggerire la volontà di arrivare a spegnerlo gradualmente, nel corso del tempo, per inglobare infine l’intero business legato ai dispositivi indossabili nel marchio Pixel.