Le dichiarazioni sulla censura selettiva del commissario europeo Franco Frattini non sono piaciute agli utenti, non sono piaciute ad ALCEI né al senatore Cortiana , ma non sono piaciute neppure a Google.
“Ci opponiamo alla censura, e in ogni caso impedire la ricerca di alcune parole non è la soluzione al problema della sicurezza” – ha dichiarato, riporta Repubblica.it , Peter Fleischer, global privacy counsel di BigG – “Ci sono tante ragioni per le quali una persona potrebbe cercare su internet una parola come genocidio , ad esempio a scopo educativo”. Secondo il dirigente di Google “se una pagina esiste sul web, Google deve essere in grado di trovarla”.
Come noto Google adotta politiche del tutto diverse in Cina dove, come altri big occidentali, pur di rimanere sul mercato cinese accetta di filtrare e censurare porzioni delle proprie ricerche.