Google Gemini: 5 trucchi per ottenere risultati migliori con i prompt

Google Gemini: 5 trucchi per ottenere risultati migliori con i prompt

Gemini, il chatbot AI di Google, è potente ma richiede prompt efficaci. Ecco 5 trucchi per parlare la sua lingua e ottenere le risposte desiderate.
Google Gemini: 5 trucchi per ottenere risultati migliori con i prompt
Gemini, il chatbot AI di Google, è potente ma richiede prompt efficaci. Ecco 5 trucchi per parlare la sua lingua e ottenere le risposte desiderate.

Gemini è il chatbot AI di Google, uno strumento tra i più avanzati, con potenzialità davvero notevoli, come la capacità di riassumere video di YouTube o creare playlist personalizzate il base al proprio umore. Tuttavia, per sfruttare appieno le sue funzionalità è importante saper porre le domande nel modo giusto. Spesso, infatti, puà risultare difficile comunicare in modo efficace con Gemini, un po’ come se si parlasse una lingua diversa dalla sua. Capita quindi, di ricevere risposte non pertinenti se i prompt non sono formulati correttamente.

Per sbloccare il reale potenziale di Gemini e ottenere i risultati desiderati, è fondamentale padroneggiare l’arte di impostare prompt efficaci. Imparare a parlare la sua lingua è la chiave per svoltare!

Gemini di Google, cosa fa?

Google, insieme ad Anthropic con Claude, è stato uno dei primi a rispondere con il fuoco al lancio di ChatGPT di OpenAI alla fine del 2022, tuttavia il suo primo chatbot, Bard, lanciato a febbraio 2023, non è stato esattamente convincente… Ma Big G si è rimboccata le maniche, e a dicembre 2023 ci ha riprovato presentando Gemini. Molto più di un semplice chatbot, Gemini è in grado di comprendere il linguaggio naturale, le immagini, l’audio, il codice e i video.

Gemini, infatti, ha le stesse capacità generative di altri chatbot, come ChatGPT, ed è multimodale. In altre parole, può gestire diverse forme di input e output, tra cui testo, codice, audio, immagini e video. Questo gli conferisce una grande flessibilità per eseguire un’ampia gamma di compiti. Ad esempio, si può caricare un’immagine (o scattarla con lo smartphone) e Gemini potrà analizzarla e dare informazioni su di essa; oppure si può incollare del codice nella casella di richiesta di Gemini e chiedergli di riscriverlo: Gemini lo farà.

È utilizzabile gratuitamente tramite un browser web o sul cellulare, ma esiste una versione a pagamento chiamata Gemini Advanced che offre alcune funzioni interessanti, come Gemini Live, la modalità di chat vocale. Da pochissimo questa funzione è disponibile gratuitamente per tutti gli utenti Android, ma per il momento solo in inglese.

Come promemoria, Gemini Live è una versione di Gemini che gira sui telefoni Android e consente di avere conversazioni libere su argomenti complessi usando la voce invece di dover digitare sulla tastiera, una gran bella comodità.

Gemini di Google, come usarlo per ottenere risultati incredibili

Per ottenere il massimo da Gemini, come da qualunque altro chatbot AI (ChatGPT compreso), bisogna diventare cintura nera di prompt.

1. Fornire il contesto

Per ottenere risultati migliori da Google Gemini è importante impostare le richieste come se si stesse dialogando con un amico esperto in un determinato settore, utilizzando frasi complete anziché semplici parole chiave. Ad esempio, anziché digitare “consigli per scrivere email” è preferibile una domanda dettagliata che fornisca il contesto specifico, come: “Devo scrivere un’email importante per il mio capo riguardo un ritardo in un progetto. Puoi fornirmi suggerimenti su come spiegare la situazione in modo professionale e proporre una soluzione?“.

Questo tipo di prompt, che delinea chiaramente la situazione, permette a Gemini di offrire consigli mirati e personalizzati, come un possibile modello di email da utilizzare. Al contrario, una query vaga porterebbe solo a risposte generiche non adatte allo scenario concreto.

2. Chiarire l’obiettivo

Per sfruttare al meglio le capacità di Google Gemini è importante, anche nel caso di domande semplici, specificare il motivo e l’obiettivo della richiesta. Ad esempio, anziché chiedere genericamente “Come si crea un foglio di calcolo?“, è preferibile contestualizzare la necessità: “Devo creare un foglio di bilancio mensile per monitorare spese e obiettivi di risparmio. Puoi guidarmi nella configurazione di questo foglio su Google Sheets, includendo categorie e formule consigliate?“.

Fornire non solo il contesto, ma anche il motivo alla base della domanda consente a Gemini di comprendere meglio la finalità e fornire risposte più mirate e utili per raggiungere l’obiettivo specifico.

3. Chiedere istruzioni passo passo

Quando si chiede aiuto a Gemini per portare a termine un processo, è consigliabile richiedere esplicitamente di suddividere le istruzioni in fasi distinte e chiare. In questo modo si ottiene una guida completa e facile da mettere poi in pratica. Anziché chiedere genericamente “Come si prepara una torta al cioccolato?“, è preferibile strutturare la richiesta per passaggi: “Puoi fornirmi una procedura dettagliata, step by step, su come preparare una torta al cioccolato? Includi l’elenco degli ingredienti necessari, le diverse fasi di preparazione dell’impasto, la cottura e il raffreddamento. Spiega in modo chiaro ogni singolo passaggio di questa ricetta.

Strutturando chiaramente la richiesta in singoli step, Gemini è in grado di elaborare istruzioni esaustive e semplici da seguire, che accompagnano l’utente durante l’intero processo.

4. Indicare il proprio livello di conoscenza

Per ottenere spiegazioni e istruzioni su misura dall’assistente AI Google Gemini, è importante indicare il proprio livello di conoscenza dell’argomento nella richiesta. Ad esempio, anziché chiedere genericamente “Come funziona la fotosintesi?“, è preferibile specificare: “Ho nozioni basilari di fotosintesi dalle lezioni di biologia delle superiori. Potresti spiegarmi l’argomento in modo più approfondito?“. In questo modo Gemini può calibrare la risposta evitando di essere troppo semplicistico o tecnico, fornendo informazioni di livello intermedio.

Allo stesso modo, se un tema è completamente nuovo, è bene indicarlo esplicitamente: “Non ho mai capito come funziona il mercato azionario. Puoi spiegarmelo come se fossi un principiante assoluto?“. Contestualizzare le proprie conoscenze pregresse permette a Gemini di adattare le spiegazioni al grado di familiarità dell’utente con l’argomento.

5. Menzionare strumenti o piattaforme specifiche

Quando la domanda riguarda software, dispositivi o app particolari che si utilizzano quotidianamente, è importante includere questi dettagli. Ad esempio, invece di chiedere a Gemini: “Come posso organizzare la mia posta elettronica?“, si può provare con: “Puoi darmi dei consigli su come usare le etichette e i filtri in Gmail per organizzare le mie e-mail di lavoro in modo più efficiente?“.

Oppure, se si è un utente iPhone, si potrebbe chiedere: “Quali sono le funzioni nascoste nell’ultimo aggiornamento di iOS 18 per iPhone 16 che possono aiutarmi a essere più produttivo?“. Specificando gli strumenti esatti che si usano di solito, si otterranno consigli più pratici e pertinenti da applicare subito.

Consiglio bonus: essere concisi è d’obbligo! Anche se i dettagli sono importanti, è bene mantenere i prompt entro i 4000 caratteri, includendo solo informazioni rilevanti in modo conciso. Prompt ben formulati, che riassumono efficacemente le informazioni fondamentali entro i 4000 caratteri, permettono di ottenere da Gemini risposte più puntuali e utili.

Google Gemini rappresenta dunque uno strumento incredibilmente potente, capace di rispondere a una vasta gamma di richieste e adattarsi a diversi tipi di input. Per saperne di più, è possibile leggere la nostra recensione di Gemini per Google Workspace.

Tuttavia, per ottenere il massimo delle sue potenzialità, è fondamentale saper interagire con il chatbot in modo efficace. La chiave per sfruttare al meglio Gemini sta nell’impostare prompt chiari e contestualizzati, specificando sempre il proprio livello di conoscenza e gli obiettivi della richiesta. Questo permette a Gemini di fornire risposte personalizzate e mirate, evitando risposte generiche o poco pertinenti.

Inoltre, strutturare le domande in passaggi dettagliati e includere strumenti o piattaforme specifiche che si utilizzano può fare una grande differenza nella qualità delle risposte. Anche la concisione gioca un ruolo importante: prompt sintetici ma esaustivi garantiscono che l’intelligenza artificiale possa elaborare risposte utili in modo tempestivo. In definitiva, con un uso accorto, Gemini diventa un alleato prezioso per migliorare la produttività e ottenere informazioni precise su una vasta gamma di argomenti.

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Pubblicato il
26 ott 2024
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