Google getta un ponte tra USA e Asia

Google getta un ponte tra USA e Asia

BigG investe nella realizzazione di una dorsale trans-pacifica di 10 mila km. Il budget complessivo del consorzio sarà di 300 milioni di dollari
BigG investe nella realizzazione di una dorsale trans-pacifica di 10 mila km. Il budget complessivo del consorzio sarà di 300 milioni di dollari

Per rendere interessante un argomento come quello dei backbone sottomarini esistono solo tre possibilità. Si assume Steve Zissou per una missione improbabile. Si tira fuori dal cappello non uno ma sei sabotaggi . Oppure – opzione più semplice – si gioca la carta Google.

Ecco, scoprire che Google farà parte di una joint venture formata da Bharti Airtel, Global Transit, KDDI Corporation, Pacnet e SingTel per costruire un backbone nippo-statunitense può dare un senso anche alla più sventurata sceneggiatura hollywoodiana. Opzione Zissou a parte.

L’Unity Bandwidth Consortium porterà in dote 300 milioni di dollari per incrementare il traffico Trans-Pacifico del 20%. Un backbone di queste dimensioni, come riporta Gearl Log , dovrebbe essere in grado di incrementare la banda passante fino a circa 7,67 Terabit al secondo.

“Il sistema di cavi del Consorzio consentirà ad ognuno dei suoi membri di soddisfare le esigenze generate dalle nuove applicazioni e dai servizi online, fornendo così agli utenti una connettività più veloce ed efficiente”, ha dichiarato Jayne Stowell, portavoce di Unity Bandwidth Consortium.

Mark Chong, vice Presidente di SingTel, ha confermato a Reuters , che si tratta soprattutto di un’opportunità per lo sviluppo dei rapporti commerciali tra Asia e Stati Uniti.

NEC e Tyco Telecommunications si occuperanno della realizzazione tecnica del cavo, che stando alle prime stime, sarà lungo circa 10 mila chilometri. Un budello d’acciaio proteggerà fra le cinque e le otto coppie di fibre ottiche capaci di trasportare singolarmente fino a 960 Gbps. I lavori inizieranno a breve: nel 2010 l’implementazione dovrebbe essere completata.

“Non entreremo in competizione con i provider di telecomunicazioni, ma la mole di dati di cui abbiamo bisogno nel mondo è cresciuta al punto che, in alcuni casi, abbiamo superato la capacità offerta dai comuni operatori”, ha spiegato Francois Sterin, manager del Dipartimento acquisizioni per il network di Google. “La nostra partecipazione nella creazione di Unity alla fine aiuterà a fornire ai nostri utenti una connettività migliore”.

Le previsioni contenute nel Telegeography Bandwidth Report 2007 indicano, infatti, che la domanda di banda è destinata a raddoppiare ogni due anni tra il 2008 e il 2012. Un’operazione di questo genere, quindi, permetterà a Google di risparmiare notevolmente sui costi della tratta trans-pacifica, attualmente otto volte superiori rispetto a quelli della tratta trans-atlantica.

“Anche se molte aziende non-telco hanno bisogno di banda, comunque poche si lanceranno nella corsa all’acquisto di backbone”, ha sottolineato Alan Mauldin, analista di TeleGeography.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
27 feb 2008
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