Parallelamente all’anticipazione dei test di Bard per Pixel Superfans, Google ha annunciato di avere etichettato diverse applicazioni Android come malware, tutte correlate a un gigante cinese dell’e-commerce attualmente in ascesa. Si tratta di un’azione rivolta contro il Dragone, o di un autentico timore per la sicurezza degli utenti?
I nuovi blocchi di Google
La questione è in realtà sorta ancora due settimane addietro, quando diversi ricercatori di sicurezza dalla Cina accusarono la detta azienda, Pinduoduo, di creare applicazioni Android contenenti malware. Gli audaci report provenienti direttamente dal mercato domestico sono andati a scontrarsi con un’azienda che conta quasi 800 milioni di utenti attivi, e Google ha monitorato la vicenda con attenzione.
Dopodiché, come dichiarato dal portavoce Ed Fernandez a TechCrunch, sono stati effettuati dei test con le versioni delle app proposte al di fuori del Play Store, confermando infine lo sfruttamento di vulnerabilità zero-day da parte dell’app ufficiale Pinduoduo. Alla luce di tali test, Big G ha impostato Google Play Protect affinché impedisca agli utenti Android di installare tali applicazioni. Coloro che invece le hanno già scaricate nel loro dispositivo riceveranno una notifica che invita alla disinstallazione “il prima possibile”.
La stessa TechCrunch, dunque, ha tentato l’installazione di una delle app coinvolte, confermando che il sistema di protezione del robottino verde interviene durante il processo avvisando gli utenti. Ci teniamo a specificare, a questi punto, che le app in questione sono scaricabili esclusivamente tramite gli app store personalizzati su dispositivi Samsung, Huawei, Oppo e Xiaomi. Pertanto, la minaccia non riguarda Google Play Store, peraltro non disponibile in Cina.
L’allarme risuona comunque in tutto il mondo, dove il servizio offerto da Pinduoduo risulta disponibile: d’ora in avanti, il consiglio degli esperti di Mountain View rimane quello di evitare le loro app fino a nuovo ordine.