E se il tramonto dei Google Glass non fosse stato che un antipasto di quello che i Google Glass hanno ancora da dire? L’ipotesi scaturisce da un’acquisizione che Alphabet avrebbe portato avanti negli ultimi giorni, riaccendendo i sogni di gloria per un progetto che sembrava ormai destinato all’oblio.
C’erano una volta i Google Glass
Quando i Google Glass videro la luce, furono in molti a credere nella grande rivoluzione. Sebbene ancora non fosse chiaro cosa fossero in grado di fare né come, era chiaro che il potenziale era grandissimo e l’effetto “wow” era evidente. Ma i nodi vennero ben presto al pettine: problemi di visualizzazione, di design, di peso, di autonomia e altro ancora misero in luce tutta la fragilità di un progetto che sembrava ancora acerbo per poter davvero dettare i tempi di una rivoluzione.
Google non insistette a lungo: piccole evoluzioni seguirono alla prima edizione e infine i Google Glass diventarono oggetto da mondo enterprise. Qualcuno se ne è forse dimenticato, ma il progetto non è stato in realtà mai messo da parte, anzi: con le sirene di Cupertino che da mesi suonano in questa direzione, Google probabilmente è pronto a rilanciare per non lasciar margini inesplorati nel segmento wearable.
Si riparte da North
Secondo quanto emerso nelle ultime ore, Alphabet avrebbe messo a segno l’acquisizione della canadese North per un controvalore pari a 180 milioni di dollari. Il gruppo in realtà ha dalla propria parte soltanto un sonoro insuccesso commerciale (1000 unità vendute e prezzo dimezzato), ma dietro al quale si nascondono proprietà intellettuali evidentemente interessanti. Il prodotto fin qui venduto dalla North (fondata da Stephen Lake, Aaron Grant e Matt Bailey) è un paio di occhiali denominato Focals, il cui punto di forza sarebbe una importante miniaturizzazione delle componenti per la visione delle immagini (elemento che trasforma la realtà in realtà aumentata, esattamente quel che i Google Glass ambivano a conseguire già anni or sono).
Quel che appare evidente è il fatto che gli occhiali North hanno il pregio di celare quasi del tutto la propria componente “smart”: l’occhiale si distingue dagli altri soltanto per un piccolo elemento aggiuntivo, ma l’estetica non è in alcun modo compromessa. Con l’anno 2020 la promessa era di una versione 2.0 dei Focals, ma con ogni probabilità il tutto confluirà invece in una versione 3.0 dei Google Glass non appena Google avrà integrato le proprie basi con la tecnologia North.
I tempi ora sono maturi: rispetto ad anni or sono, adesso ci sono tecnologie e software molto più avanzati (e adeguati) per un progetto di questo tipo ed inoltre sono disponibili anche molti contenuti che nell’ambito della realtà aumentata potrebbero avere molto da dire.