Il progetto Google Glass, dopo l’ interruzione delle vendite della versione consumer e il cambio di strategia con la sua espunzione dai lab Google X per fare capo ad una divisione dedicata probabilmente contrassegnata dal nome in codice Project Aura, sembrava vivere solo nelle indiscrezioni. Ora, le immagini pubblicate sul sito della Federal Communications Commission statunitense confermano che Mountain View non ha accantonato il progetto.
Classificati con il codice A4R-GG1, già protagonista delle indiscrezioni relative ad un modello di smart glass dedicati ai professionisti , i Google Glass sono stati affidati alla FCC per ottenere l’approvazione necessaria prima di essere messi in commercio. I documenti depositati da Google, tra immagini dettagliate e un agile manuale d’uso , sembrano confermare le informazioni circolate in precedenza: più robusti rispetto alla versione consumer dedicata agli “explorer”, dotati di un pulsante di accensione più facilmente raggiungibile, gli smart glass sono presentati senza montatura, una semplice stanghetta ripiegabile come per gli ordinari occhiali.
Sono dotati di un prisma più grande e di una luce frontale che fra l’altro segnala il funzionamento della videocamera a chi si trova al cospetto del portatore, per offrire ai più diffidenti maggiori garanzie in termini di privacy e di trasparenza , ad esempio per scongiurare il temuto camcording .
A giudicare delle immagini , che potrebbero rappresentare un prodotto non ancora completo, a cambiare è anche il sistema di ricarica, che ricorda il connettore MagSafe di Apple. Per quanto riguarda la componentistica interna, oltre alla conferma del supporto per il WiFi che utilizza frequenze nell’intorno dei 5 GHz, si rimane nel dominio delle indiscrezioni: si mormora di un più processore Atom più performante rispetto all’edizione nota del dispositivo, di una batteria più duratura, potenzialmente supportata da una batteria esterna.
Google non ha ancora rivelato alcunché riguardo al nuovo corso dei propri smart glass, guidato dal fondatore di Nest Tony Fadell: la Enterprise Edition del dispositivo, non ancora ufficializzata, secondo fonti di 9to5Google sarebbe già stata inforcata da “centinaia” di tester e sviluppatori che aderiscono al programma Glass for Work.
Gaia Bottà