Chi non resiste all’idea di sfoggiare in anteprima i Google Glass e ha un amico in partenza per gli Stati Uniti potrebbe soddisfare subito l’agognato desiderio. Con una nota diffusa via Google+, infatti, l’azienda ha ufficializzato l’avvio della vendita libera sul territorio americano. L’annuncio segue il recente Glass-day , giorno in cui gli occhiali furono messi in vendita riscontrando un clamoroso successo, stando almeno alle dichiarazioni filtrate da Mountain View.
Detto che l’apertura totale verso gli acquirenti avviene col progetto ancora in fase Beta e limitato dalle scorte presenti in magazzino, più di qualche osservatore considera la scelta di BigG come un tentativo estremo per piazzare i modelli rimasti invenduti. Che nonostante siano ancora nel Programma Explorer, cioè soggetti a sviluppi e variazioni sia in ambito hardware che software, vengono proposti al prezzo di 1.500 dollari.
Questo fattore, tuttavia, non sembra fermare la voglia dei più curiosi (e facoltosi) fan dei Glass, anche se appare in contraddizione con la volontà di Google di allargare la sperimentazione a consumatori meno ferrati in materia hi-tech al fine di ottenere feedback preziosi per affinare il dispositivo e renderlo accattivante per un target più ampio possibile. Per quest’ultimo scopo, inoltre, non va dimenticata l’ accordo siglato con Luxottica, che miscelerà tecnologia e stile andando a conquistare un’altra fetta rilevante di appassionati.
A far storcere il naso a molti osservatori è, però, proprio il prezzo di lancio. Sborsare 1.500 dollari per un dispositivo ancora in fase di rodaggio sembra piuttosto azzardato, senza tralasciare la promessa iniziale di Google, che ha sempre confermato una riduzione sostanziale del costo finale rispetto a quello previsto per gli sviluppatori. A far divampare le polemiche ci ha pensato l’analisi del sito Teardown , che ad aprile ha stimato in 80 dollari la spesa sostenuta da Google per la realizzazione di un singolo esemplare dei Glass.
Una cifra assai limitata, subito smentita da un portavoce di Mountain View, che però non ha ancora risposto al successivo studio condotto dalla società di ricerche IHS, che ha valutato in 152,47 dollari l’esborso dell’azienda per ogni unità, includendo nella stima il costo di assemblaggio che, eseguito negli USA, fa impennare leggermente la spesa. La stessa IHS, poi, sottolinea come al di là delle componenti, il progetto Project Glass è un qualcosa di inedito e innovativo, un risultato tangibile che arriva dopo tre anni di studio, test e progettazioni possibili solo grazie ai corposi finanziamenti assicurati dalla società al suo dipartimento di ricerca e sviluppo.
Alessio Caprodossi