Google, nuova governance per il progetto AMP

Google, nuova governance per il progetto AMP

Google annuncia l'intenzione di adottare un nuovo modello di governance per il progetto Accelerated Mobile Pages introdotto nel 2016.
Google, nuova governance per il progetto AMP
Google annuncia l'intenzione di adottare un nuovo modello di governance per il progetto Accelerated Mobile Pages introdotto nel 2016.

Quando nel 2016 il gruppo di Mountain View ha introdotto il progetto Accelerated Mobile Pages lo ha fatto con l’obiettivo dichiarato di migliorare l’accesso ai contenuti online da dispositivi come smartphone e tablet, consapevole della transizione che sta portando sempre più utenti a consultare le risorse in mobilità e sempre meno da piattaforme desktop. Oggi l’iniziativa (per la verità non da tutti vista di buon occhio) compie un passo importante nel suo percorso d’evoluzione, aprendosi sempre più al contributo di realtà esterne a Google.

Un nuovo modello per AMP

Sebbene l’intenzione di Google sia stata fin dal primo momento quella di rendere AMP un progetto aperto al contributo di tutti e rivolto alla creazione di un open Web, fino ad oggi ne ha mantenuto il pieno controllo, con l’ultima parola per ogni decisione affidata a Malte Ubl (Senior Staff Software Engineer). Ciò nonostante, come mostra l’infografica allegata di seguito, il supporto è arrivato anche da realtà di terze parti come Twitter, Pinterest, Yahoo e eBay, con i benefici delle Accelerated Mobile Pages che sono andati ad applicarsi non solo sul motore di ricerca di bigG, ma anche sul concorrente Bing di Microsoft e sul marketplace di eBay per fare un paio di esempi significativi.

Chi ha contribuito alla crescita del progetto AMP

Per proseguire nel solco fin qui tracciato, Google annuncia l’introduzione di un nuovo modello di governance per AMP, in linea con la natura open source della proposta. È prevista la creazione di un Technical Steering Committee, di un Advisory Committee e di Working Group, replicando una struttura che ha già dato buoni risultati con la gestione di Node.js. Per il comitato consultivo sono stati nominati esponenti di realtà indipendenti come The Washington Post, AliExpress, eBay, Cloudflare e Automattic (WordPress).

Altre candidature saranno prese in considerazione entro il 25 ottobre, con gli esiti della valutazione annunciati poco dopo. L’intenzione è quella di dar particolare spazio a chi ha esperienza nell’ambito della protezione dei diritti dei consumatori. Non è da escludere nemmeno la nascita di una fondazione in futuro. Se ne discuterà nel dettaglio il 25 e 26 settembre, in occasione dell’evento AMP Contributor Summit in programma a Mountain View. Queste le parole di Ubl:

Abbiamo capito che in questo modo non riusciamo a scalare in modo coerente con l’attuale portata del progetto AMP. Così, ci muoviamo verso un modello che darà esplicitamente voce a tutte le componenti della community, inclusi coloro che non possono contribuire direttamente al codice, come gli utenti finali.

Nuovi standard per il Web

Un altro sforzo profuso da Google e sempre legato alle Accelerated Mobile Pages è quello che mira alla definizione di nuovi standard per il Web, da sottoporre agli enti W3C e WICG per un’eventuale approvazione. In questo caso però le tempistiche necessarie per poter apprezzare risultati concreti e tangibili sono inevitabilmente più lunghe.

Messa in campo al fine di rendere più rapido ed efficiente l’accesso alle risorse online, l’iniziativa AMP oggi determina in parte anche i flussi di traffico, premiando quei siti che hanno saputo lavorare sull’ottimizzazione del proprio layout così da renderlo pienamente fruibile in mobilità. Una dinamica che non ha mancato di mettere Google al centro di un acceso dibattito legato all’influenza che il motore di ricerca esercita nel veicolare o meno il traffico verso l’una o l’altra fonte, attraverso la leva dell’indicizzazione o indirettamente tramite i “segnali” che gli algoritmi del motore tengono in considerazione.

La proposta avanzata oggi mira a estendere e condividere il controllo su questo tipo di dinamica. Può essere interpretata al pari di una nuova prospettiva per coloro che, come Google (e insieme a Google), desiderano migliorare l’accesso alle informazioni online da piattaforme mobile, senza affidare la definizione di regole e parametri a una sola entità.

Per il progetto AMP è questo un passo che può essere fondamentale: slegare il progetto dalle radici di Mountain View alleggerisce l’intera struttura dai sospetti per cui Google abbia portato avanti il tutto per finalità esclusivamente proprie. Una governance aperta porterà nuova linfa ed in tutto ciò Google sarà semplicemente partner interessato al pari degli altri team che vorranno collaborare.

Fonte: AMP
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Pubblicato il
19 set 2018
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