Google ha introdotto una nuova ed ulteriore novità sulla strada di crescita della propria suite per la produttività: G Suite sarà ora in grado di offrire all’utente un vero e proprio correttore grammaticale, annotando quelli che sono potenziali errori di scrittura e suggerendo possibili correzioni.
Al momento il servizio è disponibile soltanto per gli utenti business (l’intera gamma G Suite) ed è disabilitato di default: è chiaro, insomma, come il gruppo intenda portare avanti un approccio estremamente graduale, affinché i feedback derivanti dai primi tester possano restituire indicazioni utili per una maggior estensione futura del servizio.
Il suggeritore grammaticale era stato inizialmente anticipato in occasione della Google Cloud Next: l’annuncio odierno è l’ufficializzazione dell’esordio del servizio.
Suggerimenti su G Suite: come funzionano
Come può sapere Google se una parola sia stata scritta nel modo corretto e quale possa eventualmente essere la versione più consona per sostituire un potenziale errore? Tale tipo di conoscenza è il frutto dei processi di machine learning conseguenti dalla massiva raccolta dati possibile con Google Translate. Milioni di traduzioni, insomma, sono la base sulla quale Google ha potuto lavorare per apprendere quali parole abbiano una ricorrenza troppo bassa per poter essere considerate esatte e attraverso la statistica è stato possibile costruire una serie di schemi utili per i suggerimenti sostitutivi.
Non è stato un lavoro semplice: Google spiega come si tratti di un servizio costruito a quattro mani con esperti di linguistica, con i quali si è reso palese il fatto che né l’identificazione di un errore, né la scelta del miglior suggerimento correttivo, siano aspetti a cui si possano trovare risposte senza appello.
Per questo motivo il servizio parte sottotraccia, ma con la sicura ambizione di poter diventare presto soluzione universale ed offrire così a Google materiale ulteriore per apprendere il linguaggio naturale ed averne maggior comprensione e praticità. L’utente (G Suite Basic, Business o Enterprise) si troverà indicati gli errori nel testo e cliccandovi su potrà scegliere se adottare possibili soluzioni correttive. E’ presumibile come ogni singola correzione possa fungere da test A/B con cui Google andrà ulteriormente ad affinare il proprio sistema, facendo leva ancora una volta sui big data per estrapolare schemi direttamente applicabili. E suggerimenti sempre più raffinati, coadiuvando l’uomo al raggiungimento di documenti dalla qualità sempre più raffinata sfruttando l’Intelligenza Artificiale.