I tentacoli di Google si allungano sempre di più, così dopo i droni per continuare a diversificare l’ecosistema si appresta a realizzare una lente a contatto intelligente con fotocamera incorporata.
Il primo passo è stato compiuto depositando un brevetto approvato dallo US Patent and Trademark Office e dando concretezza ad un’idea nata nei laboratori di Google X e che segue quella delle lenti capaci di misurare il livello di glucosio presentate lo scorso gennaio e dedicate ai diabetici. Stavolta cambiano i destinatari ma resta preminente il settore medico, poiché l’ ipotesi più quotata tra i potenziali ambiti d’uso potrebbero essere i non vedenti e i disabili, agevolati da lenti in grado di riconoscere persone e ostacoli (fissi e in movimento) grazie all’analisi delle immagini RAW filmate dalla camera integrata. Le lenti possono essere poi collegate a vari dispositivi come smartphone, tablet, cuffie, console e computer favorendo così una gestione da remoto oppure facilitando il percorso con l’invio di segnali audio.
L’attenzione di BigG verso i dispositivi indossabili non è ovviamente casuale alla luce delle continue ricerche che profetizzano l’imminente esplosione del mercato wearable, ma nessuno si era ancora spinto a integrare una microcamera su una lente a contatto, anche se negli ultimi anni l’ occhio bionico è stato al centro di diversi esperimenti . Come sempre un brevetto non significa che l’idea diventi realtà, tuttavia è indubbio che a Mountain View sono pronti a investire ingenti risorse nel settore.
Il progetto non deve però essere confuso con i Google Glass, sempre più al centro del panorama tecnologico. Non passa giorno senza indiscrezioni, notizie, programmi e iniziative che riguardano gli ormai celebri occhiali, che nonostante limiti e critiche restano uno fra i gadget più attesi dell’anno (ammesso che siano messi in vendita prima della fine del 2014).
La vendita libera , circoscritta al mercato USA e alla giornata del 15 aprile, si è rivelata un successo oltre ogni previsione, stando almeno alle scarne note rilasciate da Google. Nonostante il pesante esborso (1.500 dollari), i Glass sono andati a ruba, in special modo il modello Cotton (quello di colore bianco), sold out nel giro di poche ore. Una buona notizia per Google, che oltre ad allargare la cerchia degli Explorer, potrà contare stavolta sull’esperienza d’uso (e relative sensazioni) di comuni mortali per tentare di cancellare lo scetticismo che ancora avvolge gli occhiali.
Al di là di condanne senza mezzi termini e degli irriducibili sostenitori, i Google Glass sono al momento un oggetto pericoloso. Nei giorni scorsi a San Francisco un giornalista di Business Insider è stato aggredito e derubato dei suoi occhiali da una donna vogliosa di distruggere (e non rubare) il dispositivo. Un esempio fin troppo chiaro – considerando che non è il primo – del grande lavoro che Google deve fare per eliminare la percezione negativa che accompagna i suoi occhiali intelligenti.
Alessio Caprodossi