Si fanno sempre più evidenti le indicazioni secondo cui il gigante di Mountain View intenderebbe installare un proprio data center in Malaysia. Il paese è un bacino d’utenza già fedele al più famoso motore di ricerca ed è dunque un mercato al quale Google guarda con serie prospettive di un insediamento locale.
Tali indicazioni, spiega Data Center Knowledge , arrivano poco dopo l’annuncio dell’avanzato stadio di sviluppo per l’apertura di un grosso center a Taiwan. Da varie altre fonti emerge anche che Google avrebbe considerato per i propri nuovi insediamenti paesi come il Giappone, la Corea, l’India e addirittura il Vietnam – dove già esiste un progetto simile.
Quando il gigante si muove, non è da meno rispetto ad altri colossi: mette in circolazione cifre non proprio trascurabili. La regione che dovesse accogliere il suo data center vedrebbe piovere nel suo mercato interno valori come 600 milioni di dollari in hardware, software, costruzioni e, ultimi ma non meno importanti, almeno 200 nuovi posti di lavoro , quantifica The Register .
E il gigante non si muove senza aver prima “sensibilizzato” alla sua causa capi di Stato e personaggi di rilievo, nell’intento di ricavare quegli spazi che, se da una parte consumano tanta energia , dall’altra procurano un nuovo, forte indotto economico.
I risultati dell’approccio soft non si sono fatti attendere: “Vogliono far sentire la loro presenza in Malaysia. Sarebbe una spinta enorme per il nostro settore ICT”, ha detto il Primo Ministro per l’Economia del paese asiatico al World Economic Forum di Davos. E dopo aver discusso con il CEO di Google Eric Schmidt, ha anche rivelato ai media locali che: “Mi è stato riferito che la Malaysia costituisce il più folto gruppo di utenti di Google nell’area del Sud-Est asiatico”.
Un tema, dunque, che se concretizzato avrebbe molteplici risvolti macroeconomici, la cui consistenza richiama il tema del passaggio di potere economico dall’Ovest all’Est, una delle principali argomentazioni in discussione al World Economic Forum che si terrà a Kuala Lumpur il 15 e il 16 giugno prossimi. “Questa storica trasformazione va trattata con attenzione”, dice il presidente dell’istituto Studi Strategici e Internazionali della Malaysia, Datuk Seri Mohamed Jawhar Hassan: “Ciò assicurerà che possa anche essere costruttiva e produttiva”.
Marco Valerio Principato