Ove possibile il sistema di messaggistica e di videoconferenze Hangouts verrà gestito attraverso connessioni P2P, senza passare dai server di Google.
Mountain View ha confermato i propri piani, rivelati attraverso le prime notifiche diramate agli utenti dall’applicazione Android: “Per migliorare la qualità audio e video – spiega Google – le chiamate di Hangouts utilizzano una connessione diretta peer-to-peer quando possibile. In questo modo Hangouts può migliorare l’efficienza, indirizzando la chiamata direttamente alla persona che stai chiamando, invece di trasmetterla attraverso uno dei server di Google”.
Google, che per il servizio sembrerebbe fare affidamento alla tecnologia WebRTC, ha altresì specificato che il supporto alle connessioni P2P verrà progressivamente esteso dall’applicazione Android, per cui risulta già attivo, alle altre declinazioni del proprio servizio, su sistemi iOS e desktop.
“La connessione diretta peer-to-peer tra te e l’altra persona – avverte però Mountain View – rivela l’indirizzo IP di entrambi gli interlocutori. Conoscendo l’indirizzo IP è possibile individuare la posizione approssimativa”. C’è chi sottolinea il rischio che il servizio di Google possa soffrire dello stesso difetto di recente sistemato da Skype che, consentendo di ricavare gli indirizzi IP di riferimento dagli ID degli account, esponeva gli utenti a potenziali angherie. L’indirizzo IP dell’interlocutore in Hangouts, ad ogni modo, non sembra visibile in maniera trasparente.
Gaia Bottà