Google ha annunciato un importante cambio ai vertici del management in funzione delle prospettive future, con il business che secondo la corporation sarà inevitabilmente per buona parte “cloud” di qui a qualche anno. L’advertising, per il momento, è l’unico reale fattore di crescita della corporation californiana.
Per bocca del CEO Sundar Pichai, la succursale di Alphabet con sede a Mountain View dice di avere a cuore in particolare le sorti del business cloud in chiave aziendale : già oggi più del 60 per cento delle principali aziende del pianeta usa un prodotto a pagamento del pacchetto Google for Work, rivela Pichai, e tutti i servizi della corporation sono oramai gestiti con un approccio cloud.
Il cloud è in crescita, per Google, anche se quando si tratta di fare i conti e di interpretare i numeri delle trimestrali questa crescita vale appena 500 milioni di dollari sui 66 miliardi di ricavi annuali incamerati dal Googleplex. L’89 per cento dei suddetti miliardi, ovviamente, dipende dall’advertising sui siti Web.
Google è in ogni caso convinta del fatto che il cloud supererà i ricavi dell’advertising entro il 2020 , e vuole naturalmente che tutti i dati, il software e le app del mondo finiscano nel cloud – possibilmente sui suoi server.
Per meglio gestire questa (supposta) transizione del business dall’advertising al cloud, quindi, la corporation ha affidato a Diane Greene la leadership di una divisione che unificherà tutti i prodotti cloud marcati Google inclusivi di marketing, sviluppatori e vendite. Greene ha una notevole esperienza nel campo dopo aver passato 10 anni (dal 1998 al 2008) come CEO di VMware, azienda specializzata in virtualizzazione prima e servizi cloud poi; dal 2012 è entrata a far parte del consiglio di amministrazione di Google, e la sua nuova posizione all’interno dell’azienda coincide con l’acquisizione, da parte di Mountain View, della sua start-up Bebop. Ovviamente specializzata in tecnologie cloud.
Alfonso Maruccia