Annunciato e reso disponibile in stato di beta alla fine del 2010, il plug-in Google Cloud Connect per Microsoft Office si affaccia ora sul mercato come prodotto finito disponibile a livello mondiale. Mountain View esorta gli utenti ad abbandonare il software on-premise e ad adottare il mainframe cloud computing, ma la concorrenza tra le nuvole è forte e Microsoft la spunta su un lauto contratto per la fornitura di servizi telematici alle istituzioni educative USA.
Nato dall’acquisto e dalla successiva integrazione delle tecnologie sviluppate da DocVerse, Cloud Connect ha il compito di interfacciare le versioni più moderne della suite di produttività Microsoft Office (a partire dalla 2003 in poi) con l’infrastruttura telematica di Google Docs, fornendo agli utenti la possibilità di sincronizzare il proprio lavoro online e di condividerlo con i colleghi.
Assieme all’annuncio della prima build ufficiale di Cloud Connect, Google ha messo a disposizione dell’utenza business un piano di prova dei propri servizi chiamato Appsperience : al modico prezzo di 7mila dollari (50-500 utenti) o 15mila dollari (più di 500 utenti), l’azienda può avere “diritto” a provare – per 90 giorni – l’ebbrezza di trasferire i propri documenti (anche i più riservati, s’intende) sui server esterni di Mountain View e l’effetto che fa quando la connessione è down e Google Docs non computa .
Google spinge per l’adozione del cloud computing come modello vincente per la gestione delle infrastrutture IT aziendali e non solo, ma anche sul versante delle nuvole telematiche la concorrenza di Microsoft è tutto tranne che arrendevole : Redmond si è guadagnata l’onore e l’onere (e i ricavi) di fornire servizi di posta elettronica al programma Live@edu per staff e studenti di scuola superiore delle scuole pubbliche di Portland.
Alfonso Maruccia