Google ha recentemente introdotto in Image Search la funzione Similar items (traducibile con “oggetti simili”) per dispositivi mobile e app Android Search, ideata per aiutare gli utenti a scovare i prodotti che desiderano tramite una semplice foto .
Facendo uso degli algoritmi machine vision , gli stessi di Google Foto, la nuova funzione identifica i prodotti nelle immagini lifestyle e mostra all’utente i prodotti che corrispondono a quelli presenti nella foto. A questi sono associate informazioni sul prezzo e un link verso il sito di e-commerce dal quale è possibile acquistarli. Per il momento, Similar Items prevede oggetti come borse, occhiali da sole e scarpe, ma nei prossimi mesi saranno aggiunte ulteriori categorie, come casa e giardino.
L’annuncio della nuova funzione è stato rilasciato, non a caso, da Google in un post sul blog ufficiale rivolto ai webmaster. Trovare prezzi e disponibilità di un prodotto è una delle informazioni principali nelle richieste degli utenti di Image Search. Il carosello di Similar Items può dunque generare milioni di impression e click giornalieri da tutto il mondo . Affinché i prodotti di un’azienda siano riconoscibili da Similar items, gli sviluppatori devono però assicurarsi di aggiungere e mantenere i metadati del prodotto da Scherma.org sulle pagine da essi create.
Nelle immagini, pubblicate da Google nel blog, si mostrano le peculiarità della funzione Similar items. In una si può vedere un modello e, sotto di lui, sopra la sezione Related images , è chiaramente visibile la galleria “Similar items” che mostra le scarpe e gli occhiali indossati, con tanto di prezzo d’acquisto e sito dal quale effettuare l’ordine. Nell’altra foto si vede l’attrice Reese Witherspoon indossare alcuni capi di abbigliamento e occhiali; anche qui è possibile avere una lista di “oggetti simili” da acquistare in Rete. È sufficiente cliccare su uno degli elementi per essere reindirizzati al sito di e-commerce.
Insomma, la nuova funzione di Google Image Search ricalca ciò che da tempo fanno i lifestyle blogger e i siti Web modaioli come Celebrity Style Guide , che senza complessi algoritmi alle spalle studiano il look dei VIP al fine di elargire consigli (più o meno veicolati) per gli acquisti, o ancora come le community Web tipo The Hunt dove basta postare la foto di un indumento o di un accessorio per scatenare “la caccia” da parte degli iscritti.
Pierluigi Sandonnini