Google in Cina non può chiamarsi Guge

Google in Cina non può chiamarsi Guge

Un'azienda cinese rivendica la paternità del trademark Guge, scelto da Google per rappresentarsi ai cittadini della Repubblica Popolare. Guge Sci-Tech chiede un rimborso e l'esclusiva sul marchio
Un'azienda cinese rivendica la paternità del trademark Guge, scelto da Google per rappresentarsi ai cittadini della Repubblica Popolare. Guge Sci-Tech chiede un rimborso e l'esclusiva sul marchio

Pechino – La variante cinese di Google, Guge.com , non s’ha da fare. Il marchio che il colosso del search ha scelto per rappresentarsi ai netizen della Repubblica Popolare è stato insidiato da una non meglio nota azienda locale, che rivendica la paternità del trademark Guge.

Guge è Google Ma pare fosse destino che Google in Cina restasse Google, continuando a identificarsi come il brand più potente del mondo . Guge, traslitterazione di due ideogrammi che significano rispettivamente “valle” o “grano” e “canto”, voleva rappresentare un poetico connubio della tradizione locale e della citazione di Silicon Valley, sede dell’azienda. Un tentativo accolto male dai netizen cinesi: addirittura era stata istituita una petizione per chiedere a BigG di ravvedersi .

Un motivo in più perché Google ritorni sui propri passi è offerto dalla causa intentata da Guge Sci-Tech Co. , in anticipo di pochi mesi sulla registrazione del marchio Guge presso le autorità cinesi rispetto alla società statunitense. L’azienda locale, la cui attività resta immersa nel mistero, aveva infatti depositato il marchio il 19 aprile 2006, forse per tutelarsi dai rumors che già circolavano in rete riguardo all’eventualità che BigG istituisse una variante cinese del proprio brand. Google, nonostante l’innegabile esperienza nell’ambito di trademark e di cause in materia , aveva registrato il marchio solo nel novembre dello scorso anno.

Le prime avvisaglie del contenzioso erano già state rese pubbliche nei mesi scorsi. L’operatore pechinese Guge, spazientito di essere scambiato per il suo corrispettivo globale, aveva già chiesto a Google di rivedere il proprio marchio. Nessuna risposta da Mountain View: “Vedremo cosa succederà in tribunale” aveva sentenziato minaccioso un rappresentante della misteriosa compagnia.

Ora Guge Sci Tech chiede a Google di riconoscere la precedenza dell’azienda locale, di rinunciare al marchio Guge e di provvedere al rimborso delle spese legali: nessuna somma è stata menzionata, ma Ars Technica suggerisce che possa trattarsi di un tentativo di raggranellare facilmente del denaro.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
18 dic 2007
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