Con l’advertising al tracollo, quantomeno nel brevissimo periodo, in attesa di capire quali saranno gli equilibri a partire dall’estate, il fragile e prezioso sistema dell’editoria rischia una pericolosissima sbandata. I gruppi più solidi troveranno agganci e risorse per restare a galla, ma la piccola editoria locale rischia seriamente di cadere sotto i colpi di un’economia ben direzionata ormai verso una nuova stagnazione. Di qui l’idea di Google di definire un fondo in aiuto degli editori, soprattutto nei settori più “ai margini” – ma non per questo meno preziosi.
Fondo Google per l’editoria
L’annuncio giunge da Richard Gingras, il quale tramite il blog di Google ha dato i natali al nuovo Journalism Emergency Relief Fund, un fondo di emergenza al quale possano attingere giornali locali di piccole e medie dimensioni da tutto il mondo. Un apposito modulo di richiesta rimarrà a disposizione fino al 29 aprile per poter fornire i dati utili a suffragare il proprio stato di necessità, nel tentativo di puntellare gli equilibri dei gruppi in difficoltà in attesa che l’advertising possa tornare a fare la propria parte.
Riteniamo sia importante fare quel che possiamo per allentare la pressione economica sul giornalismo e continueremo a prestarvi attenzione con ulteriori aiuti che annunceremo presto
Le realtà potenzialmente coinvolte sono quelle con un numero di dipendenti full-time compreso tra 2 e 100, ma anche per aziende con numeri superiori (l’accettazione è però a discrezione di Google). Il cuore dell’informazione deve avere baricentro su un quadro generalista, non basato fortemente su lifestyle, sport o B2B.
L’Italia è compresa tra le nazioni che possono candidare i propri editori. Qui tutti i dettagli per poter partecipare al fondo.