Google ha iniziato a rimuovere alcuni risultati da quelli offerti dal suo motore di ricerca in rispetto del cosiddetto “diritto all’oblio” riconosciuto dai giudici europei.
Con il termine “diritto all’oblio” si intende, in generale, quella peculiare applicazione del diritto alla privacy che riconosce il diritto a veder “dimenticati” alcuni episodi che secondo l’interessato dovrebbero rimanere sepolti nel passato.
Si tratta di una questione delicata, che chiama in causa l’ equilibrio tra diritto alla cronaca e quello alla privacy : in Europa è stata una decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea a stabilire l’ obbligo da parte dei motori di ricerca di ricevere segnalazioni da parte dei cittadini e di provvedere alla rimozione di tale link qualora il secondo prevarichi sul primo.
Proprio in seguito a tale decisione, Google ha messo a disposizione dei propri utenti un modulo ad hoc per le segnalazioni in questo senso e lo ha attivato , come promesso, entro la fine di giugno.
“Si tratta di un nuovo processo per noi – ha riferito un portavoce di Mountain View – dal momento che ogni richiesta deve essere vagliata individualmente dobbiamo lavorare il più velocemente possibile per smaltire la coda”.
D’altra parte, da quando la Corte di Giustizia ha aperto a tale possibilità, sono già arrivate a Google più di 41mila richiesta di rimozione .
Claudio Tamburrino