Consumiamo sempre più contenuti audio, dalla musica in streaming ai podcast. L’inevitabile conseguenza è che un interesse maggiore verso questa tipologia di contenuti si trasformi in possibilità di monetizzazione. E dove c’è pubblicità, c’è Google. Oggi il gruppo di Mountain View annuncia alcune novità su questo fronte, destinate alla piattaforma Ad Manager e fin da subito disponibili in beta.
Le pubblicità audio nel futuro di Google (e nel nostro)
La prima prende il nome di Dynamic Ad Insertion. Per capire a cosa serve facciamo un esempio. Un utente sta interagendo con l’applicazione di un servizio musicale: se sta navigando tra i menu è possibile mostrargli una inserzione video, se invece il software è in background durante l’ascolto si opta automaticamente per una di tipo sonoro. Insomma, il formato migliore per ogni occasione permettendo così di ottimizzare investimenti e ritorno in termini di conversione. TuneIn sta già sperimentando questa modalità.
Ci sono poi strumenti per la rilevazione delle performance ottenute dalla inserzioni audio con report separati da quelle registrate da altri formati. Questo per consentire agli editori di pianificare in modo ottimale le campagne, organizzando al meglio gli spazi disponibili. Infine, le Programmatic Audio Ads offrono ai partner una maggiore flessibilità nella vendita degli slot attraverso le modalità che preferiscono.
Si tratta di novità legate a doppio filo anche alla sempre più capillare diffusione di prodotti come gli smart speaker, ormai pressoché onnipresenti nelle nostre case, che basando il loro funzionamento esclusivamente sulla componente sonora (comandi vocali e feedback audio) tolgono di mezzo la componente visiva nell’interazione con risorse, contenuti e servizi.