La settima conferenza annuale Google I/O non ha tradito le aspettative dei seimila sviluppatori ospitati nella location di San Francisco e dei milioni di spettatori connessi in streaming all’evento principale e agli altri 597 eventi I/O collegati in più di 90 paesi.
Nonostante le proteste di alcuni ospiti che hanno interrotto la presentazione al grido di “sviluppate una coscienza!” ed occupato il cortile di Mountain View, è il keynote di Sundar Pichai, vertice della divisione Android di Google e già promotore di Chrome, a mantenere viva l’attenzione del pubblico snocciolando una serie di nuovi progetti e prodotti di Mountain View, che dovrebbero rappresentare l’impegno di Big G per i prossimi anni.
Raggiunto il miliardo di utenti Android attivi, l’attenzione, naturalmente, è stata soprattutto per la nuova versione sistema operativo, l’anteprima di Android 5.0 “L” e gli altri progetti legati alle tecnologie indossabili, nonché per la nuova interfaccia utente di Android. Tuttavia, sono state molte le novità illustrate.
Tecnologia da indossare e nuovo sistema operativo
Oltre a ribadire l’importanza sempre più centrale nella vita degli utente della possibilità di “indossare” la tecnologia e a presentare la versione del suo sistema operativo ad essa dedicato, Android Wear (in gran parte basato su controlli vocali attivabili attraverso la formula magica “Ok Google”), Google I/O sembra lanciare una sfida a Apple: le novità di Android L ed i nuovi prodotti sembrano inseguire la Mela o rispondere a mancanze dell’offerta di Mountain View rispetto a Cupertino.
Un androide al volante
Come previsto, per esempio, la conferenza I/O è stata anche l’occasione per presentare Android Auto , la piattaforma per integrare in un sistema di automotive i dispositivi Android.
I servizi offerti al guidatore restano naturalmente legati alla navigazione e alla scelta della colonna sonora: nulla di rivoluzionario, dunque, nella sostanza, ma valore aggiunto legato essenzialmente all’integrazione tra i diversi servizi Google.
…ed un androide in salotto
L’altra attesa novità di Google riguarda il televisore: dopo il lancio della scorsa estate di Chromecast, dispositivo per rilanciare sulla propria tv la visione di video online o di qualunque altro contenuto web, il legame Android-televisione si rafforza ora con Android TV .
Si tratta di un nuovo set-top box che permette di portare sullo schermo del salotto i contenuti accessibili via Web, le app Android ridisegnate per la nuova piattaforma ed i servizi Google.
Lavorare tra le nuvole
Google trova spazio anche per aggiornare i servizi cloud: trattandosi di una conferenza dedicata agli sviluppatori l’interesse si è focalizzato sui servizi offerti per il debugging, il tracciamento, la rimozione e l’attivazione di funzioni nella nuvola .
In questo senso, particolarmente rilevante la presentazione di Google Cloud Dataflow, un servizio completo per la gestione, la trasformazione e l’analisi dei dati.
Chromebook si coordina con Android
Novità anche per i Chromebook: oltre a sottolineare come tutti i laptop nella top ten delle vendite di Amazon siano prodotti targati Chromebook, Pichai ha annunciato un nuovo sistema di sincronizzazione tra i portatili ed i device Android; quando viene sbloccato un dispositivo vicino ad un Chromebook si può altresì sbloccare il Chromebook e gestire le chiamate ed i messaggi attraverso di esso.
Il “material design” per unificare Android
Google ha presentato anche un nuovo approccio ad un design “coerente” di Android: si chiama material design e rappresenta la nuova evoluzione della piattaforma Android. L’idea è proprio quella di superare una delle critiche mosse a Android, soprattutto da lato Apple: la frammentazione del suo sistema operativo a seconda del produttore che lo monta.
Google ha inoltre sottolineato come Play, grazie ai suoi aggiornamenti costanti, funga sempre più da accentratore dell’aggiornamento delle app, dall’altro ha presentato il programma Android One pensato per fornire smartphone di alta qualità, a prezzi competitivi e associati a tariffe dati ragionevoli: i partner con cui collaborerà presenteranno, da quest’autunno, una serie di smartphone Android One ad un costo inferiore ai 100 euro, prima in India e poi a seguire in molti altri paesi.
Claudio Tamburrino