La conferenza annuale che Google organizza al Moscone Center di San Francisco è dedicata agli sviluppatori sin dal titolo, nondimeno una parte importante dei tanti annunci fatti dal management di Mountain View ha una valenza significativa anche per il mercato e gli utenti.
La I/O Developer Conference di quest’anno è ad esempio servita a togliere i veli a Google Music , il nuovo servizio di streaming musicale “personale” lanciato senza l’appoggio diretto delle major. Google Music è in particolare indicato per l’uso su dispositivi basati su OS Android, e Android stesso sta facendo la parte del leone durante la due giorni di conferenza.
Google ha presentato le future versioni del suo sistema operativo ubiquo , Honeycomb aka Android 3.1 per tablet e l’OS “unificato” Ice Cream Sandwich per ogni genere di dispositivo e senza distinzioni. Di Honeycomb Google esalta la sua superiore capacità di interfacciamento con le periferiche di puntamento e controllo, anche grazie alla nuova “Open Accessory API” per favorire l’interazione tra i suddetti dispositivi e i terminali Android.
Con le librerie Android@Home, inoltre, Android si posiziona per conquistare il sempre futuribile e settario mercato della domotica applicata grazie alla possibilità di sviluppare “app” (basate sulle succitate Open Accessory API) in grado di individuare i dispositivi compatibili presenti in casa e interagirvi per automatizzare ogni genere di procedura e operazione.
Alla conferenza I/O Google ha presentato aggiornamenti per la piattaforma App Engine, un nuovo runtime sperimentale per il linguaggio di programmazione “fatto in casa” Go, un Google plug-in per Eclipse. Le API del servizio Places escono dalla beta e vengono rese disponibili a chiunque.
All’insegna del (sin qui mai nato) social networking in salsa Google arriva poi Google +1 , un sistema di promozione di URL e siti web non dissimile dal pulsante “Mi Piace” di Facebook, in dirittura d’arrivo nel corso delle prossime settimane.
Google dice poi di aver risolto il problema dei privilegi di amministrazione necessari a installare il plug-in Chrome Frame per Internet Explorer, promettendo di facilitare l’integrazione della tecnologia di Chrome nelle vecchie versioni di IE (6,7 e 8) ma riservandosi di parlare dei dettagli tecnici in privato.
Per quanto riguarda il sempre ritardatario Chrome OS, infine, fonti anonime interne alla stessa corporation dicono che Google sarebbe pronta a lanciare un programma dedicato agli studenti dal costo di 20 dollari al mese comprendente un laptop con il browser-OS e i servizi di connettività necessari ad accedere alla rete.
Alfonso Maruccia