Quasi mezzo mondo è connesso, lo affermano le stime ufficiali, lo ribadisce Google: a portare la connettività nelle aree più remote del mondo, a innervare la vita dei miliardi di utenti iperconnessi è il mobile. Google definisce questa tendenza una “rivoluzione”, e Sundar Pichai, Vicepresidente senior ai prodotti della Grande G, non esita nel rimarcare i meriti di Android: gli utenti del sistema operativo, dal 2008 ad ora, sono cresciuti fino a superare il miliardo, serviti dai 4mila dispositivi Android sul mercato prodotti da oltre 400 aziende diverse. Smartphone e dispositivi indossabili, automobili e TV, per arrivare a tutti gli oggetti connessi: Google I/O 2015 è quasi tutto per Android.
Atteso da sviluppatori e utenti, sul palco del Moscone Center di San Francisco ha debuttato Android M , la prossima iterazione del sistema operativo: in arrivo nel terzo trimestre del 2015, già disponibile in versione Developer Preview con emulatori e download da testare per dispositivi Nexus (Nexus 5, Nexus 6, Nexus 9 e Nexus Player), reca con sé molte delle novità su cui si erano infittite le indiscrezioni.
Doze assolverà alla promessa di migliorare le prestazioni della batteria, limitando le funzioni del dispositivo quando i sensori a bordo rileveranno l’inattività e arrivando a raddoppiare i tempi di durata di un tablet Nexus 9. Sul fronte invece dei tempi di ricarica, Google promette riduzioni di 3 o 4 volte quelli attuali con l’introduzione del supporto allo standard USB Type-C, già a bordo del lussoso Chromebook Pixel.
Sul fronte invece delle promesse in materia di flessibilità e privacy a favore dell’utente, Google annuncia un nuovo sistema di permessi per le applicazioni: una nuova dashboard servirà a concedere e revocare gli accessi alle diverse funzioni. Si tratta di una nuova sfida per gli sviluppatori, che dovranno confrontarsi con le esigenze di utenti a cui va garantita più libertà. A favore di utenti e sviluppatori gioca anche il sistema delle custom tab di Chrome, utili a personalizzare l’esperienza di navigazione Web in-app e a rendere più morbida la transizione dall’applicazione ai contenuti sui siti a cui indirizzano, e il sistema di deep linking per le app, che consente di indirizzare l’utente da un sito al contenuto reso disponibile nel contesto di un’applicazione.
Le novità più evidenti associate ad Android M, poi, saranno il vociferato Android Pay che permetterà di pagare con un solo gesto e in sicurezza presso i numerosi store convenzionati, a mezzo NFC, e nel contesto nelle applicazioni, online. Il supporto a livello OS ai lettori di impronte digitali come strumento di autenticazione, annunciato nelle scorse ore, non sarà solo appannaggio della piattaforma Android Pay, né al servizio dello sblocco dei terminali: Google metterà a disposizione API per incoraggiare gli sviluppatori ad integrarlo nelle loro app.
Gli utenti, con Android M potranno poi contare sull’ evoluzione di Google Now in Now on tap : il servizio di assistente digitale, reso più intuitivo nell’anticipare le esigenze dell’utente, potrà essere invocato anche nel contesto di applicazioni e pagine web, affinché interagisca con i contenuti e consenta di agire o di informarsi in maniera più efficiente.
In attesa dell’avvento di Android M, fin da subito è disponibile poi l’ app Inbox per semplificare la gestione della posta su Android e iOS e, trasversalmente su tutti i dispositivi, il nuovo servizio dedicato alle foto e ai video scisso come previsto da Google+, capace di razionalizzare la galleria fotografica sulla base di algoritmi di machine learning, gestirla nel rispetto della privacy, reinventarla in collage e montaggi, condividerla e ospitarla sulla nuvola in alta qualità gratuitamente e senza limiti di spazio.
Sul fronte degli sviluppatori , invece, Google ha sfoderato una nuova versione di Android Studio con supporto a C/C++ (v1.3 Preview), strumenti per il design delle app Android in linea con Material, la versione 7.5 di Google Play Services, Polymer 1.0 , strumenti per il testing come Cloud Test Lab e molto altro.
Se l’evoluzione di Android Wear prosegue lineare , nel prossimo futuro poi emergeranno i dettagli di Project Brillo , piattaforma derivazione di Android dedicata alla IoT che si declinerà con un sistema di certificazione per i dispositivi e con strumenti da affidare agli sviluppatori che la useranno da base per proporre i propri prodotti e servizi.
Come previsto, novità in vista anche sul fronte della realtà virtuale, con l’ evoluzione di Cardboard con SDK con supporto anche a iOS, e i video stereoscopici creati con Jump , anche con la collaborazione con GoPro, nonché le esperienze immersive nell’ambito dell’istruzione, Expeditions .
Gaia Bottà