Per la prima volta in tema di “pirateria digitale e multimediale”, come viene indicato nel Palazzo il diritto d’autore nell’era digitale, il Governo si propone con mosse concrete di aprire un dialogo con i cittadini della rete.
Nelle scorse ore è stato infatti inaugurato il Forum Pirateria digitale e multimediale quale espressione del “Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale”, accessibile da un link pubblicato sulla home page di Governo.it.
Mentre scriviamo il forum ha ancora soltanto una manciata di utenti registrati e sono pochi i messaggi inseriti; dai “topic” predisposti, però, si evidenzia come sarà anche il luogo per tenere in ordine e pubblicare tutte le novità provenienti dal Comitato, e dove pubblicare le proposte procedurali e normative che via via arriveranno dal Comitato stesso, dagli esperti e dagli utenti.
Tutti i messaggi immessi richiedono l’approvazione preventiva del moderatore-redazione e solo gli utenti registrati possono proporre dei nuovi post. Mentre scriviamo, alcuni post sono in fase di approvazione ed è quindi lecito attendersi che già nelle prossime ore si potranno leggere testi ulteriori a quelli già inseriti. In particolare si segnalano i saluti del Movimento Autonomo Videonoleggiatori Italiani, la sottolineatura dell’avv. Guido Scorza , già notissimo ai lettori di Punto Informatico , sulla necessità di una riflessione ampia e reale sulla questione, ed infine un lungo intervento di Google che, tra l’altro, propone al Comitato la costituzione di un “canale YouTube” dedicato.
In questo intervento , Google boccia la Dottrina Sarkozy , o ” proposta Olivennes “, perché ritiene che non sia accettabile che “i diritti patrimoniali d’autore” finiscano per essere “collocati in una posizione sovraordinata rispetto ad altri diritti e libertà fondamentali dell’uomo e del cittadino quali la libertà all’informazione – nella sua duplice accezione di diffondere e ricercare informazioni – ed il diritto alla riservatezza ed alla privacy”. Come già in altre occasioni, Google ha sottolineato l’importanza di considerare il fornitore di servizi niente più di quel che è, e quindi che non vengano attribuite ai provider responsabilità per quanto producono e fanno gli utenti Internet . È anche presente nel testo un riferimento al fair use , concetto quasi sconosciuto in Italia ma centrale all’estero , che regola l'”utilizzo equo” delle opere, affinché un loro uso intelligente e consapevole non sia penalizzato né perseguito da una repressione cieca e inflessibile.