La nuova frontiera della trasparenza di Google è legata ai suoi dipendenti: se quella della vita all’interno dei suoi edifici è ormai una di quelle leggende dell’ICT che fanno sognare milioni di informatici, ora Mountain View ha divulgato dati relativi alla demografia della sua forza lavoro .
Se non sorprende – quanto meno per la semplice osservazione statistica della minima presenza delle donne nell’informatica e nell’ingegneria – il dato secondo il quale il 70 per cento del totale dei Googler siano uomini (percentuale che scende al 52 per cento se si prendono in considerazione solo i ruoli “non-tech”), sembra solo in parte giustificato da questo dato il fatto che solo il 21 per cento dei manager siano donne: i piani alti del Googleplex, insomma, sembrano ancora essere una prerogativa maschile.
Un altro dei dati divulgati è peculiare, quello relativo all’etnia di appartenenza: il 61 per cento degli impiegati è bianco e nella leadership, addirittura, il 72 per cento è rappresentato da caucasici . Procedendo per luoghi comuni, allora, potrebbe sorprendere la presenza solo al 30 per cento degli asiatici ed il fatto che rappresentano meno di un manager su quattro.
Assolutamente rari, poi neri ed ispanici all’interno degli edifici di Mountain View: rispettivamente rappresentano il 3 ed il 2 per cento della forza lavoro.
D’altronde, la stessa Google, attraverso il vicepresidente Laszlo Bock, afferma che per quanto riguarda donne, afroamericani e ispanici le cifre devono essere migliorate, anche perché sono sotto la media delle imprese statunitensi.
Claudio Tamburrino