L’antitrust italiana ha estenso l’istruttoria avviata nell’agosto del 2009 nei confronti di Google per possibile abuso di posizione dominante: inizialmente riguardava solo Google Italia, poi ha coinvolto Google Inc, ora è arrivata a coprire Google Ireland Limited.
Sotto indagine la gestione delle entrate pubblicitarie e in particolare le condizioni contrattuali imposte ai siti Web con il servizio AdSense, con cui Google funge da intermediario per la raccolta pubblicitaria online.
In sostanza, specifica in un comunicato l’antitrust, il contratto standard di AdSense (stipulato proprio con Google Ireland Limited) stabilisce che gli utenti del programma “ricevono come corrispettivo somme determinate da Google di volta in volta a sua assoluta discrezione; Google non assume alcun obbligo di comunicare come tale quota sia calcolata” e, si legge ancora, può “modificare in qualsiasi momento la struttura di determinazione dei prezzi e/o dei pagamenti a sua esclusiva discrezione”.
Se l’antitrust ha potuto verificare la posizione di Google sul mercato dell’intermediazione nella compravendita di spazi pubblicitari (detiene una quota pari quasi al 60 per cento), deve ora stabilire se Mountain View abusi di tale posizione.
Le nuove osservazioni sul contratto AdSense e il coinvolgimento di Google Ireland non sembrano ora poter far ben sperare Big G: “Nei contratti conclusi dagli editori per l’affiliazione al programma AdSense la percentuale di revenue-sharing ad essi spettante è definita senza che Google fornisca alle controparti elementi utili a verificare la determinazione dei corrispettivi effettivamente percepiti”.
Claudio Tamburrino