Durante la giornata di ieri per circa due ore gli annunci pubblicitari ospitati su circa un terzo dei siti in tutto il mondo sono spariti . Un balzo indietro al Web dei pionieri, durato appena il tempo necessario per individuare e risolvere la causa del blackout.
1/2 – Tks for all the emails. First global DFP outage in many, many years. Our large engineering team jumped on it as soon as we found out.
— Neal Mohan (@nealmohan) November 12, 2014
2/2 – Engineers had it back up in <2 hours. Now finding cause and making sure it doesn't happen again. Sorry to all our partners.
— Neal Mohan (@nealmohan) November 12, 2014
Nessun mistero: come già successo circa un anno fa, DoubleClick for Publishers ed i server utilizzati da Gooogle per l’advertising sono andati incontro ad un problema tecnica sono andati offline, causando così diversi problemi nel caricare i contenuti e che sono stati risolti in poco meno di 120 minuti.
Le conseguenze, naturalmente, non sono state per i netizen – che anzi hanno goduto un’esperienza di navigazione senza pubblicità – ma per gli editori e per Google: l’assenza delle pubblicità è costata milioni di possibili click e dunque un conseguente mancato introito per coloro che ospitano spazi pubblicitari. A rimetterci maggiormente naturalmente è stata Mountain View, che detiene circa il 32,4 per cento del mercato dell’advertising mobile mondiale.
DFP down globally. Enjoy a fantastic user expereince NOW. @GOOGLE @DFP http://t.co/qu2KwuQF1o
http://t.co/MyEjHEOQuI
http://t.co/2Lf556en3h
— Nat (@NatPoulter) November 12, 2014
Infine alcuni siti come CNBC.com, BBC, USA Today, The Wall Street Journal, Forbes e Financial Times hanno avuto anche generali problemi a caricare le loro pagine ed hanno deciso di rimuovere le pubblicità in modo tale da aggirare il problema in attesa che fosse risolto.
Claudio Tamburrino