L’8 novembre scorso negli States è stato protocollato un nuovo brevetto presentato nel 2006, intitolato “Personalizzazione di contenuti e pubblicità nelle pubblicazioni”. Un brevetto di Google che sta sollevando grande attenzione.
“Poiché i consumatori non hanno controllo sui contenuti delle pubblicazioni o sulle pubblicità che contengono, potrebbero evitare di acquistare parti di magazine in cui contenuto o pubblicità non siano di alcun interesse”, recita un punto del brevetto”. “La soluzione – dice Google, come riferisce Techcrunch – è dare agli utenti la possibilità di cercare i contenuti di interesse e ricevere una versione stampata solo di quelli. Un prodotto che comprenderà solo pubblicità di interesse per quegli utenti”.
Il brevetto ricorda un altrettanto singolare tentativo di rivendita di grandi spazi pubblicitari su carta, acquistati da BigG e da essa rivenduti in parti più piccole, che ha ricevuto una certa dose di critica in certi ambienti business . Ma “si tratta solo della fase embrionale di un fatto circoscritto a un brevetto”, precisa Techcrunch .
Potrebbero volerci anni prima che una simile iniziativa si concretizzi, magari attraverso appositi kiosk , dove il pubblico potrebbe ritirare il materiale personalizzato e stampato. A quando la scritta multicolore Google affiancata da un’altrettanto colorata scritta Magazine ?
Marco Valerio Principato