C’erano una volta i “10 link blu”: così era descritta la pagina delle SERP, ossia i risultati che Google offre quando si compone una query sul motore di ricerca. Nel tempo la pagina si è arricchita di dettagli e di funzioni, con la finalità ultima di servire in modo sempre più preciso l’intenzione di ricerca dell’utente. In queste ore un piccolo interessante dettagli si aggiunge alla sequela di evoluzioni vissute in questi anni: le mappe di Google Maps diventano parte integrante delle risposte legate a ricerche geolocalizzate. Le mappe c’erano da tempo, ma non così come accade oggi, su alcune query, per accompagnare la ricerca e l’incontro con le informazioni desiderate.
Quando si cerca una attività in un dato luogo, solitamente si ottiene sulla pagina una mappa che, una volta cliccata, rimanda a Google Maps per gli approfondimenti. A questa informazione sono aggiunti una serie di link, recensioni e altre informazioni utili a trovare la pagina più utile per le proprie necessità. Ora invece la mappa si arricchisce e diventa “viva”, sfogliabile, interattiva ed utilizzabile in modo diretto.
SERP interattiva
La novità, apparentemente di poco conto, può invece avere un impatto importante sull’esperienza di ricerca e sul percorso degli utenti. Se prima il click sulla mappa era una opzione paritetica e alternativa ai link, ora la mappa assume invece un’importanza aggiuntiva: con il mouse o con le dita, infatti, si può trascinare la mappa stessa, usare lo zoom, ingrandire, cliccare, approfondire. La ricerca, insomma, per molti versi potrebbe esaurirsi sulla mappa stessa, senza necessità di proseguire con ricerche ulteriori su altri link indicizzati.
Inevitabilmente questa cosa avrà un impatto importante su certi tipi di query e sarà oltremodo importante per quelle attività commerciali che vogliono farsi trovare online: al posizionamento organico e all’adv, infatti, si affianca ora l’importanza di essere ben descritti e raggiungibili sulle mappe. L’evoluzione della SEO passa quindi necessariamente anche per questo aspetto, attraverso mappe “embed” che turisti, professionisti e clienti effettueranno milioni e milioni di volte per cercare luoghi, uffici, hotel, bar, ristoranti e quant’altro.
Molti non noteranno questa novità perché l’impatto visivo sulla pagina è identico a quello precedente. Invece la novità è sostanziale (soprattutto per chi studia e opera in ambito SEO): quel che prima si poteva soltanto cliccare, ora si sposta, si sottopone a zoom, si naviga e diventa query nella query per arrivare più rapidamente al risultato ambito.