Nel corso dell’evento organizzato a San Francisco, Google ha svelato i nuovi dispositivi che la corporation intende commercializzare assieme alla prossima release di Android: il market share in mano all’OS mobile è schiacciante, afferma Mountain View, e le novità della nuova versione interessanti.
Discorso streaming audio video a parte con i nuovi Chromecast, i protagonisti principali della presentazione sono stati sicuramente i nuovi smartphone della linea Nexus: per la prima volta Google ha presentato non uno bensì due nuovi terminali che andranno ad arricchire il brand di prodotti fatti in casa dell’azienda, due gadget di alto profilo con caratteristiche hardware notevoli e dal costo non certo allineato al mercato mainstream dei terminali androidi.
Nexus 6P , lo smartphone sviluppato da Huawei e pensato per rivaleggiare con i prodotti di punta della concorrenza, è caratterizzato da un design “full metal” (selezionabile tra quattro diverse scelte cromatiche, “oro” incluso) e schermo WQHD da 5,7″, SoC Qualcomm Snapdragon 810, 3 GB di RAM, batteria da 3.450mAh, videocamera da 12,3 megapixel e storage interno fra i 32 o e i 128 Gigabyte.
Nexus 5X , il secondo modello di smartphone della “generazione Marshmallow”, è invece prodotto da LG e può contare su un display Full HD da 5,2″, SoC Qualcomm Snapdragon 808, 2GB di RAM, batteria da 2.700mAh, storage interno da 16 o 32 Gigabyte.
Entrambi i nuovi terminali includono un lettore di impronte digitali, il supporto alla registrazione di video Ultra HD/4K, una porta USB di tipo C e ovviamente Android 6.0 Marshmallow. Le differenze hardware sono importanti , il prezzo (ancora da confermare) va dai 479 euro per il modello base di Nexus 5X ai 799 euro del modello più costoso di Nexus 6P e la disponibilità per l’Italia dovrebbe partire dal 19 ottobre.
Il marchio Nexus ha un rapporto storico molto stretto con Android, ha spiegato Google , e sul fronte sicurezza i due nuovi terminali forniranno informazioni specifiche sulla data in cui sono stati installati gli ultimi aggiornamenti del sistema operativo. Agli utenti verrà “concesso” il lusso di disinstallare alcune app minori integrate sugli smartphone.
Tra gli OEM che per primi hanno annunciato l’arrivo di un terminale con Android 6.0, appena a ridossi dell’evento di Google, c’è il produttore taiwanese HTC .
Dopo gli smartphone è stato il momento di Pixel C , un “nuovo approccio” ai tablet che sposa, come già fatto da Apple con iPad Pro, il “nuovo approccio” ai tablet (x86) di Microsoft Surface 3 ma usando un OS mobile con le app e l’advertising integrato di fabbrica: Pixel C è dotato di schermo da 10,2″ (2560×1800 pixel), SoC NVIDIA Tegra X1 con GPU Maxwell, 3GB di RAM, storage da 32 o 64 Gigabyte, tastiera Bluetooth da agganciare magneticamente alla tavoletta.
Anche nel caso di Pixel C il sistema operativo di bordo sarà Android 6.0 , una release attesa al debutto la prossima settimana (per gadget Nexus e non) che può contare su un mercato dalle spalle piuttosto larghe : in totale, ha comunicato Google, il numero di attivazioni di Android ha superato gli 1,4 miliardi negli ultimi 30 giorni.
Alfonso Maruccia