Quasi mezzo milione di dollari sono stati stanziati da Google a favore di 12 progetti in 15 diverse università con l’obiettivo di esplorare le possibilità e le vie della “letteratura digitalizzata”.
Umanità digitale e l’accesso a tutta la cultura sono le mete ultime a cui puntano i progetti e risuonano della volontà di Mountain View di organizzare tutto lo scibile umano. Tutti i progetti finanziati con un totale di 479 mila dollari solo nel primo anno sono stati selezionati sia per i risultati tecnici e gli strumenti utilizzati, sia per la portata e l’utilità generale per tutti gli studiosi. Tutti avranno accesso ai dati e agli strumenti di Google e in particolare alle tecnologie utilizzate da Google Books .
Tra di essi, un progetto a cui collaborano Open University, l’università di Southampton e Berkeley punta a studiare la relazione tra letteratura e localizzazione sia temporale che spaziale delle opere. Chiamato Google Ancient , servirà a visualizzare su Google Earth o Google Maps i libri relativi ad una specifica area geografica in un dato periodo di tempo e permetterà di accedere ad una serie di materiali e contenuti per il momento relegati in poche istituzioni, sconosciuti o difficili da trovare: uno strumento in più per i ricercatori di storia, letteratura classica e archeologia.
Un altro progetto, chiamato Bibliotheca Academica Transationum , punta invece a produrre un indice computerizzato di opere letterarie europee tradotte e risalenti al periodo compreso tra il 1701 e il 1917 con lo scopo di “investigare la trasmissione della conoscenza in questo periodo”, l’evoluzione sia della lingua che delle traduzioni.
Un altro progetto sarà legato alla letteratura vittoriana, un altro all’Eneide.
Accanto a queste nuove iniziative Google amplierà la sua offerta di libri in pubblico dominio: grazie ad un accordo con la biblioteca nazionale olandese ha avuto accesso a oltre 160 mila volumi, relativi al periodo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secondo, di particolare rilevanza per la storia del paese. Questi volumi dovrebbero peraltro essere resti accessibili anche attraverso il portale dell’Unione Europea Europeana .
Claudio Tamburrino