Google ha presentato nuove concessioni nella sua proposta di accordo per appianare le accuse mossegli da Bruxelles . Stavolta le autorità europee sembrano soddisfatte e sarebbero pronte ad accettare la pace.
La Commissione europea ha aperto un’inchiesta nei confronti di Google nel 2010 su segnalazione di una coalizione di concorrenti di BigG nell’ambito del search e del mercato dell’advertising online: ipotesi dell’accusa, l’abuso di posizione dominante nel settore della ricerca online da parte di Mountain View.
Per evitare una multa, che rischierebbe di sfiorare i 3,7 miliardi di euro, Google ha ripetutamente presentato delle proposte di soluzione all’attenzione delle autorità antitrust del Vecchio Continente, l’ultima delle quali nel mese di settembre .
L’attesa di Bruxelles nell’analizzare questo pacchetto di proposte (ed eventualmente ratificarlo) a quanto pare per il momento ha fatto il gioco delle autorità europee: Mountain View – forse subodorando la possibilità di un rifiuto – ha deciso, dopo un primo intervento operato nel mese di ottobre , di rimettere per la seconda volta mano alla sua offerta, cedendo ancora alle richieste della Commissione.
Questa, da ultimo, ha ottenuto da Google l’impegno a garantire per i motori di ricerca rivali settoriali la stessa visibilità offerta ai propri servizi specializzati di ricerca .
Nel dettaglio , Mountain View si impegna ora a mostrare accanto alla sua offerta (o comunque in maniera comparabile e chiaramente visibile agli utenti) quella legata a tre servizi rivali, che di volta in volta saranno selezionati attraverso un metodo oggettivo.
Questo si aggiunge agli altri impegni assunti da Google, relativi alle opzioni di opt out dei fornitori di contenuti dai suoi servizi specialistici di ricerca senza conseguenze nell’indicizzazione tradizionale, nonché alla rimozione dell’esclusiva richiesta nei suoi accordi ad alcuni editori e di alcune restrizioni previste dai suoi contratti con piattaforme concorrenti.
Il vicepresidente della Commissione con delega alla competizione, Joaquìn Almunia, ha detto di essere molto soddisfatto della nuova proposta “ottenuta da Google dopo lunghe e difficili contrattazioni”: grazie ad essa finalmente si “affrontano le problematiche messe in luce”, in particolare offrendo agli utenti la possibilità di scegliere più facilmente tra due servizi alternativi.
All’accordo che metterà la parola fine alla causa antitrust europea di Google, insomma, ormai manca solo la firma: tuttavia non mancano le critiche, in particolare alcune aziende concorrenti di Google, unite nel gruppo ICOMP, riferiscono di essere molto diffidenti rispetto al fatto che l’accordo rimarrà riservato (nei dettagli) fino al momento della sua ratifica.
Claudio Tamburrino