Dando seguito all’ annuncio dato la scorsa estate, Google ha completato l’acquisizione di On2 Technologies, nota azienda statunitense specializzata in tecnologie di compressione video.
La cifra sborsata da BigG per mettere le mani sugli asset di On2 è pari a 124,6 milioni di dollari, quasi 18 milioni in più di quanto era stato annunciato ad agosto. Questo extra è stato necessario per sbloccare la trattativa e convincere gli azionisti di On2 ad approvare la cessione dell’azienda. “Il video è una parte essenziale dell’odierna esperienza del web, e noi crediamo che una tecnologia di compressione video di alta qualità dovrebbe far parte della piattaforma web”, ha commentato Sundar Pichai, dirigente di Google.
Come noto, il nascente standard HTML5 permette di riprodurre i video senza l’uso di plug-in esterni, come ad esempio Flash Player o Silverlight. Il grosso problema è che, fino ad oggi, le aziende che partecipano alla stesura della specifica non si sono ancora accordate sull’uso di un singolo codec: è così che Opera e Firefox supportano esclusivamente il formato open source Ogg Theora, Safari supporta esclusivamente il formato proprietario H.264, e Google Chrome li supporta entrambi.
La scelta di Google di appoggiare H.264 ha sollevato molte critiche da parte della comunità open source, soprattutto dopo che l’azienda ha dichiarato che Ogg Theora non è un codec abbastanza efficiente per essere utilizzato su YouTube (e infatti l’ implementazione sperimentale di YouTube in HTML5 supporta esclusivamente il codec di MPEG).
Ora che il gigante del Web ha nelle sue mani i moderni codec video di On2, la comunità FOSS è tornata a fare pressione su Google affinché raccolga l’industria del Web attorno ad un solo codec open source. In una lettera aperta un rappresentante di Free Software Foundation sprona Google a rilasciare il più recente codec di On2, il VP8, sotto una licenza open source e libera da royalty. “Tu (Google, NdR) puoi mettere fine alla dipendenza del Web dal software proprietario (Flash) e dai formati video su cui gravano brevetti”, si legge nella missiva.
Dal momento che Ogg Theora si basa su un vecchio codec di On2, il VP3, reso open source nel lontano 2001, l’eventuale apertura di VP8 potrebbe consentire alla comunità open source di aggiornare Theora e farne un codec capace di competere testa a testa con H.264.
Per appropriarsi di VP8 Google ha però appena sborsato, spicciolo più spicciolo meno, 125 milioni di dollari: difficile pensare che l’azienda abbia sostenuto questa spesa per il bene della comunità. C’è poi da considerare che le tecnologie di On2 si trovano alla base di molti prodotti commerciali, tra i quali anche Adobe Flash: rilasciando i brevetti di On2 sotto una licenza royalty free, dunque, Google perderebbe anche gli ingenti introiti relativi alla loro concessione in licenza.
Alessandro Del Rosso